Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (sede a Padova) ha concluso le operazioni di pulizia e ispezione strutturale delle tre canne in muratura della seicentesca botte a sifone sottopassante il fiume Brenta, in località Corte di Piove di Sacco (PD).
Realizzata dalla Serenissima Repubblica nei primi decenni del XVII sec., in concomitanza con gli imponenti lavori di deviazione del Brenta per spostarne la foce fuori dalla Laguna Veneta, il manufatto consente il deflusso in Laguna del Fiumicello – che dopo aver sottopassato il Brenta diventa Fiumazzo – a beneficio della sicurezza idraulica della Saccisica. L’intervento di manutenzione, ad opera del Consorzio, si svolge a 34 anni dall’ultima perlustrazione ed è stato reso possibile grazie a un finaziamento della Regione del Veneto di 1 milione di euro che prevede anche la perlustrazione e manutenzione strordinaria di un’analogo manufatto Veneziano che sottopassa il Brenta poco più a valle, a Conche di Codevigo.
Finite le operazioni di pulizia e ispezione strutturale il programma dei lavori prevede ora alcuni interventi di consolidamento del manufatto per eliminare infiltrazioni e restaurare i prospetti esterni. La fase preliminare dei lavori è consistita nella esecuzione delle opere provvisorie per la messa in asciutta della botte mediante la deviazione delle acque e l’installazione di pompe mobili. Si è provveduto, successivamente, alla pulizia delle varici, cioè delle opere di imbocco e di sbocco, con la rimozione del materiale terroso sedimentato negli anni.
Il Consorzio Bacchiglione ha effettuato anche le operazioni di recupero delle specie ittiche presenti all’interno del manufatto sotto la supervisione dell’Ufficio Caccia e Pesca territoriale. Terminate le operazioni di messa in asciutta si è provveduto alla messa in sicurezza dell’area per l’ispezione da parte delle maestranze, alla verifica statica delle strutture e del loro stato di conservazione, alla rimozione del materiale terroso e dei sedimenti presenti sul fondo e infine alla pulizia delle volte delle canne dalle incrostazioni calcaree.
“Dall’ispezione non sono emersi deterioramenti strutturali preoccupanti – spiega il presidente del Consorzio Paolo Ferraresso – . Nonostante il manufatto non sia visibile dobbiamo ricordare che svolge un ruolo importantissimo per il deflusso in laguna delle acque di un vasto territorio di 10.000 ettari che comprende, interamente o in parte, 13 comuni». Nei prossimi giorni inizieranno le operazioni di iniezione in corrispondenza delle fessurazioni per bloccare le infiltrazioni d’acqua provenienti dall’esterno.