La gestione del territorio

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I Consorzi di bonifica per la tutela e la valorizzazione del territorio
I Consorzi di bonifica sono chiamati a svolgere una importante funzione per la tutela e la valorizzazione del territorio e degli ecosistemi ambientali, recependo le indicazioni fornite dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria.

Numerosi sono i programmi consortili di ricostituzione di ambiti naturali, di rinaturalizzazione di aree degradate, di rivitalizzazione di corsi d’acqua, di creazione di aree umide, allo scopo di migliorare gli ecosistemi ed il paesaggio.

Grazie alle derivazioni irrigue, i Consorzi assicurano la vivificazione di numerosi corsi d’acqua ed il rimpinguamento delle falde acquifere e delle risorgive. I Consorzi di bonifica, in alcune realtà, contribuiscono, oltre al controllo qualitativo delle acque, a fondamentali azioni di risanamento attraverso nuove tecniche mirate ad aumentare i tempi di permanenza delle acque nella rete idrografica di bonifica per sfruttare la naturale capacità di favorire una riduzione delle concentrazioni dei nutrienti e degli inquinanti.

Ai fini del risanamento idrico alcuni Consorzi stanno, inoltre, sperimentando l’aumento dei tempi di ritenzione delle acque anche nell’ambito di superfici appositamente dedicate, di difficile utilizzazione agricola per scarsità di franco di bonifica, realizzando il cosiddetto lagunaggio.

I Consorzi di bonifica per la razionale utilizzazione delle acque irrigue
I Consorzi di bonifica si sono impegnati a programmare e gestire imponenti e complessi sistemi irrigui allo scopo di garantire all’agricoltura quella elasticità e qualità nelle produzioni necessarie per affrontare la concorrenza dei mercati.

Gli sforzi per rendere irrigua la maggior parte possibile del territorio consentono attualmente un ristoro irriguo su 600 mila ettari di pianura, dei quali 400 mila ettari serviti da irrigazione di soccorso, 200 mila ettari a scorrimento.

L’irrigazione offre alle aziende agricole questi vantaggi:

  1. riduzione dell’aleatorietà delle produzioni;
  2. maggiore possibilità di scelta delle colture e quindi maggiore elasticità dell’ordinamento produttivo;
  3. miglioramento quantitativo e qualitativo delle produzioni.

A questi vantaggi a livello aziendale si aggiungono quelli a livello ambientale, come il rimpinguamento della falda e la vivificazione di numerosi corsi d’acqua nel comprensorio. Il rimpinguamento della falda superficiale assicura un beneficio non soltanto alle colture agrarie, ma anche alla flora spontanea – erbacea, arbustiva o arborea che sia – e quindi a tutto l’ecosistema che viene così sottratto allo stress dell’eccesso di aridità del periodo estivo.

La vivificazione delle portate di magra con acque di buona qualità acquista una notevole valenza ambientale non altrimenti sostituibile. Ne è una prova l’insistente richiesta da parte di numerosi centri abitati di provvedere a vivificare anche le portate di corsi d’acqua non facenti parte del sistema idraulico irriguo e spesso veicolatori di scarichi civili ed industriali non sufficientemente o niente affatto depurati.

I Consorzi di bonifica per la sicurezza idraulica del territorio
Per garantire la difesa del territorio dai rischi di allagamento e sommersione sono indispensabili una costante manutenzione ed un periodico adeguamento della rete di canali e delle opere di bonifica per rispondere efficacemente alle mutate esigenze causate dall’estendersi dell’urbanizzazione e da un uso sempre più intensivo del territorio.

I Consorzi di bonifica svolgono queste insostituibili funzioni, garantendo un livello di sicurezza idraulica del territorio che consente, prima di ogni altra cosa, gli insediamenti e le diverse attività dell’uomo, sia economiche che sociali.

Gli indirizzi generali possono essere così schematizzati:

  • riordino strutturale di bacini di bonifica e razionalizzazione dei manufatti di regolazione e controllo delle acque per la salvaguardia complessiva del territorio agricolo ed urbano;
  • interventi a difesa dei centri urbani minacciati da ricorrenti allagamenti, con la realizzazione di opere strutturali di varia natura (laminazione a monte dei centri abitati, adduttori ed impianti scolmatori);
  • interventi urgenti diretti a fronteggiare danni conseguenti ad avversità atmosferiche, eventi alluvionali e dissesti idrogeologici;
  • ripristino ed adeguamento delle strutture idrauliche specialmente nelle zone ad elevato grado di rischio.

Il territorio regionale controllato dai Consorzi di bonifica sotto il profilo idraulico risulta pari a 1.169.567 ettari, dei quali ben 184.620 ettari soggiacenti al livello medio del mare. Nell’area bonificata, 331.856 ettari sono a deflusso meccanico, 98.455 ettari a deflusso alternato e 739.256 ettari a deflusso naturale.

Le strutture idrauliche principali a difesa del territorio sono costituite principalmente da 25 mila km di canali, da 400 impianti idrovori della portata complessiva di 1.438 m3/s, da migliaia di manufatti di regolazione, controllo e adduzione, da 3.727 km di argini di contenimento delle acque e di difesa a mare. Il presidio permanente che i Consorzi di bonifica del Veneto esercitano a salvaguardia del territorio è testimoniato dall’entità delle strutture idrauliche esistenti.

La manutenzione e la gestione di tutte queste opere sono sostenute dagli stessi Consorzi, che vi provvedono tramite la contribuenza consortile.