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Dalla siccità alla piena

Attivati ieri notte tutti gli impianti idrovori che recapitano nei fiumi Livenza e Monticano.

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Una precipitazione cumulata di oltre 120 mm in 36 ore, misurata su Conegliano, ha determinato una piena moderata tale da far intervenire tutte le squadre reperibili degli operatori consorziali nella notte.
Dalle 18 di ieri sera abbiamo aperto anche lo scolmatore del fiume Meschio nella cava Merotto di Colle Umberto. Pur non essendo il torrente Meschio in nostra gestione ma del Genio Civile, l’intervento tempestivo ha consentito di contenere la piena nei centri situati a valle (Cordignano in primis).
Rilevanti e comprese tra 50 e 100 mm anche le precipitazioni nel bacino montano del Piave.

Il personale consorziale presidia da ieri sera la traversa di Nervesa sul Piave, non è il fiume a far paura, per ora si attesta su poco meno di 200 mc/s, ma la grande quantità di trasporto solido (ramaglie, vegetazione, alghe) che dopo mesi di tempo secco viene raccolta e trasportata dall’acqua limacciosa.
Di positivo c’è la speranza che le piogge diano un contributo importante ai laghi montani per la prossima stagione irrigua.

Consorzio di bonifica Piave: allarme siccità

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Il Piave è in secca e l’emergenza idrica diventa sempre più realistica. Non piove e in montagna non nevica, l’inverno particolarmente siccitoso sta pregiudicando la possibilità irrigua per il 2017.
Qui siamo a Quero, ponte di Fener.
L’anomalia è l’assenza di precipitazioni, ma che d’inverno piova poco è normale.
Il Piave è in regime di magra, anche se appare “in secca”, come è scontato sia in questo periodo, è garantito il minimo deflusso vitale (DMV) stabilito e le nostre derivazioni di Fener e Nervesa si adeguano alle condizioni imposte dalla norma. Oggi abbiamo una riduzione delle portate derivate a Fener del 35% e a Nervesa del 70%.
Ci apprestiamo nei prossimi giorni a chiudere progressivamente altri canali derivati, al fine di garantire il DMV nel Piave.

 

 

 

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ATTIVATA LA NUOVA CENTRALINA IDROELETTRICA DI ALTIVOLE

Da circa un mese il Consorzio di bonifica Piave ha messo in produzione la nuova centralina idroelettrica a S. Vito di Altivole, avente una potenza nominale di 132 kW.
L’acqua raggiunge S. Vito dopo essere stata derivata dall’opera di presa di Fener e aver percorso 22,8 km: 9,4 km lungo il canale Brentella fino a Croce del Gallo (Crocetta); 5 km lungo il canale Asolo-Maser fino al nodo idraulico di Maser; 8,4 km lungo la condotta in pressione che alimenta prima la centralina Pierina e dopo qualche km anche la centralina di S. Vito.

I DETTAGLI TECNICI

Si tratta di una turbina tipo cross-flow progettata per turbinare 350 l/s con un salto di 47 m, collegata a un generatore asincontro da 132 kW, 760 giri al minuto, 8 poli.
Il progetto prevedeva la realizzazione di uno stacco dalla nuova condotta adduttrice di Loria (Lotto IX) avente diametro 700 mm a monte del torrino piezometrico esistente (v. foto) costruito all’inizio degli anni ’60. La condotta originaria, costruita anch’essa all’inizio degli anni ’60, era stata sostituita un paio di anni fa con una nuova condotta in PRFV (Plastica Rinforzata con Fibre di Vetro o vetroresina).
I lavori sono stati eseguiti dalla ditta MISA Srl di Arzignano (VI) con un costo complessivo di € 450.000 oltre l’IVA, su progetto e direzione lavori svolti dal Consorzio.
La produzione annua attesa è di circa 600.000 kWh.
Con S. Vito le centraline idroelettriche del Consorzio in produzione diventano 10 per una potenza complessiva installata di 2467 kW.
A seguito delle recenti deliberazioni dell’Amministrazione, a breve verrà inoltrata alla Regione la richiesta di autorizzazione unica per la costruzione della centrale idroelettrica “Palazzon” a Spresiano che dovrebbe produrre mediamente 260 kW.
Entro fine anno entrerà in funzione anche la centrale idroelettrica di Nervesa della Battaglia da 496 kW.

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Sicurezza idraulica | L’intervento a Meolo

Un’ottima notizia per la sicurezza idraulica del territorio tra Meolo, Ca’ Tron e Quarto d’Altino. Sono terminati i cantieri per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale della botte a sifone sottopassante il collettore Acque Alte di Meolo. Lavori ritenuti «urgenti e indifferibili» per la sicurezza del territorio e costati 600 mila euro, interamente finanziati dal Consorzio di bonifica Piave.

L’opera

Realizzata negli anni Trenta, la botte a sifone è una sorta di ponte-canale, che consente l’incrocio delle “acque alte”, sversate direttamente nella laguna, con le “acque basse” di bonifica, scaricate nel Sile e sollevate dall’idrovora di Portesine. In particolare, il collettore Acque Alte raccoglie le acque dei fiumi Meolo, Vallio e Arnasa e le riversa direttamente nella laguna nord, dopo aver incrociato a raso il canale Fossetta e sottopassato il Taglio del Sile. Un eventuale cedimento della botte a sifone, dunque, avrebbe causato un maxi-allagamento.

Il Presidente Romano

«L’opera eseguita è un intervento estremamente importante per la sicurezza idraulica del territorio», spiega il presidente del consorzio, Giuseppe Romano. «Nella malaugurata ipotesi che questa struttura si fosse rotta, si sarebbero allagati circa 8-10 mila ettari di terreno».

 

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Il Consorzio Piave investe oltre 200.000 euro per i Comuni

L’Amministrazione del Consorzio mantiene le promesse e finanzia i Comuni che adottano il Piano delle Acque

L’Amministrazione del Consorzio, fin dal suo insediamento avvenuto esattamente un anno fa, ha ritenuto fondamentale favorire le redazione dei Piani delle Acque Comunali, in quanto, integrandosi con le proprie reti di competenza, diventano uno strumento di conoscenza e programmazione dell’attività di salvaguardia idraulica del territorio, obiettivo e compito istituzionale dell’ente. (altro…)
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Una piccola vasca contro gli allagamenti

Preganziol, terminati i lavori all’invaso da 600 metri cubi in via Bassa, spesi in tutto 200mila euro

Lo spettro degli allagamenti a Frescada Ovest è sempre dietro l’angolo. È stato concluso nei giorni scorsi l’intervento che, assieme al mega cantiere da due milioni di euro sul fiume Dosson, dovrebbe contribuire – progetti alla mano – a scongiurare allagamenti nella zona più critica del Comune di Preganziol quanto a equilibrio idraulico. (altro…)

Emergenza idrica se non piove

Il Consorzio Piave: «Bacini senz’acqua, scorte ai minimi»
«Inutile nasconderlo, siamo preoccupati. Dobbiamo solo pregare che il clima ritorni normale. Se serve, andrò in pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Caravaggio».

Al Consorzio di bonifica Piave si è arrivati agli scongiuri. Quella del presidente Giuseppe Romano non è più solo una battuta. Il cielo da oltre un mese (44 giorni) non fa cadere pioggia, e le temperature sono quasi un grado oltre le medie stagionali. Si guarda verso le vette e si trema. Neve assente, ghiacciai ridotti all’osso, risultato: i bacini montani sono vuoti, da qui a febbraio l’assenza di precipitazioni costanti potrebbe portare all’emergenza idrica nella Marca. (altro…)

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Inaugurata la cassa di espansione a Sernaglia della Battaglia (TV)

Una bella mattinata di sole e una piccola folla di cittadini, tra i quali gli studenti dell’istituto comprensivo, hanno fatto da cornice sabato all’inaugurazione del bacino di laminazione di via Farra a Sernaglia, opera costata un milione di euro e finanziata dalla Regione Veneto per aumentare la sicurezza idraulica del territorio.

A fare gli onori di casa ai cittadini e ai colleghi dei Comuni limitrofi il sindaco di Sernaglia Sonia Fregolent e il presidente del Consorzio di bonifica Piave Giuseppe Romano. Presenti anche i consiglieri regionali Gianpiero Possamai e Amedeo Gerolimetto.

Questi i dati tecnici del bacino: la capacità massima di invaso è di 62.000 metri cubi, l’area interessata è di 20.150 metri quadrati, la portata massima in ingresso è di 17 metri cubi al secondo; quota argini 128,60 metri s.m.m., quota fondo 123,50 metri s.m.m., profondità massima 5,10 metri. Due i corsi d’acqua che possono “entrare” nella cassa: il torrente Patean e un altro corso che riceve acqua dal torrente Gavada.

ra domenica notte e lunedì mattina, in occasione della forte perturbazione che ha interessato la provincia, il bacino si è riempito fino a un’altezza di 1,80 metri.

Cassa di espansione sul torrente Patean

Sabato alle 10.30 l’inaugurazione della cassa di espansione sul Patean (tra via Farra e via Castello), un maxi bacino artificiale da 60 mila metri cubi d’acqua. L’opera è gestita dal Consorzio di bonifica Piave ed è costata 1 milione di euro (con contributo regionale).

UN PO’ DI CHIAREZZA SUL DMV (DEFLUSSO MINIMO VITALE) DEL FIUME PIAVE

Il Presidente Giuseppe Romano precisa alcuni aspetti riguardanti il DMV e replica a dichiarazioni apparse su La Tribuna di Treviso – Pag. di Maserada – il 12 luglio u.s.

 

“Sono stupito dalle dichiarazioni rilasciate da Fausto Pozzobon di Legambiente circa le condizioni del Fiume Piave e in particolare dall’accusa di rubare l’acqua. Eppure, da anni, collabora proprio con il nostro Consorzio -che contribuisce anche economicamente- alla realizzazione di progetti didattici che Pozzobon propone agli istituti scolastici del nostro comprensorio per portare proprio gli allievi di scuole elementari e medie a visitare i luoghi del Piave, ricchi di biodiversità, a conoscere la nostra realtà, le funzioni ambientali delle derivazioni, il nostro impegno per il risparmio energetico. Mi stupisce l’attacco generico e gratuito a tutto e tutti: Consorzi, Enel e Regione” dichiara il Presidente Giuseppe Romano. Ogni anno non appena il caldo si fa sentire scoppiano polemiche strumentali sull’utilizzo dell’acqua, con l’occasione, quindi, il Consorzio vuole fare chiarezza circa anche il DMV (Deflusso Minimo Vitale) spesso citato non correttamente.

Per quanto riguarda la situazione del Piave nel tratto di media pianura in questi giorni di clima caldo e siccitoso, ci preme precisare che il Consorzio di Bonifica Piave, titolare delle derivazioni a fini irrigui e idroelettrici di Fener (BL) e Nervesa (TV), sta rigorosamente osservando il rilascio nel fiume Piave a valle delle derivazioni, che il D.Lgs. 152/2006 definisce Deflusso Minimo Vitale (DMV), secondo le quantità previste all’art. 42 c.2 delle Norme Tecniche del Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, Allegato A3 alla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 107 del 5/11/2009.
I valori del DMV per il Piave sono fissati dalle Norme attuative del Piano stralcio per la gestione delle risorse idriche del bacino del fiume Piave, approvate con D.P.C.M 21.09.2007 in G. U. n.112 del 14 maggio 2008.  (altro…)

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