La straordinaria quantità di pioggia che ha investito Verona e provincia sabato 1 e domenica 2 settembre ha messo a durissima prova i corsi d’acqua, sia della zona nord tra Negrar e Verona, dove sono caduti oltre 170 mm di pioggia in tre ore, sia della bassa veronese, soprattutto a Roverchiara, dove sono caduti oltre 100 mm a Zevio, Ronco, Palù e Oppeano.

Fin dal pomeriggio di sabato i mezzi e tecnici del Consorzio di Bonifica Veronese si sono messi in azione lungo tutto il comprensorio, da nord a sud della provincia scaligera, per monitorare la situazione ed intervenire nei punti di maggiore criticità.

I numerosi interventi sono proseguiti senza sosta tutta la notte di sabato e per l’intera giornata di domenica.

Nella zona nord-ovest di Verona si sono registrati momenti realmente critici, particolarmente nella serata di sabato. Gli uomini del Consorzio di Bonifica Veronese hanno concentrato la loro azione a Parona ed Arbizzano, dove il progno del Ghetto-Novare-Arbizzano-Parona è esondato in più punti anche a causa della ulteriore quantità d’acqua che vi si è immessa dal Progno di Negrar, a sua volta esondato in località S.Maria.

Il Vaio delle Bernardinelle, affluente del progno del Ghetto proveniente dalla collina di Montericco, durante la piena ha trasportato a valle una enorme quantità di ramaglie e sedimenti staccatisi dai pendii sovrastanti franati in molti punti. Un grosso tronco d’albero messo di traverso ha innescato la rapida ostruzione del ponte lungo la strada comunale di via Sparavieri, determinando la fuoriuscita della intera portata d’acqua nei vigneti e nelle abitazioni circostanti.

Per tutta la notte di sabato sono intervenute le pompe idrovore del Consorzio di Bonifica a svuotare alcuni interrati completamente sommersi, mentre domenica mattina sono arrivati anche gli escavatori e i camion per liberare le strade dai detriti e rimuovere l’ostruzione nel vaio delle Bernardinelle.

L’intervento del Consorzio è stato attuato in stretta collaborazione con il Comune di Negrar e la Protezione Civile, a sua volta impegnata in numerosi altri punti critici.

A scanso delle inevitabili polemiche cui eventi come questo danno solitamente origine, va precisato che la pulizia dell’alveo del progno di Arbizzano-Parona era stata ultimata dai mezzi del Consorzio giusto la settimana scorsa. Si ribadisce che l’evento accaduto, non previsto e non prevedibile in tutta la sua gravità da nessun servizio di previsione meteorologica, è assolutamente eccezionale e non noto a memoria d’uomo.

Nella zona sud della provincia scaligera il Consorzio di Bonifica è intervenuto fin da sabato con gli escavatori per ripristinare le sponde in seguito ad alcune frane che si sono verificate lungo numerosi corsi d’acqua a causa delle piogge torrenziali. Posizionate e pronte anche le idrovore, in maniera da evitare il rischio di esondazioni che sarebbero potute diventare pericolose anche per i centri abitati.

Già nel pomeriggio della domenica la situazione dei corsi d’acqua nella bassa veronese è, fortunatamente, rientrata ad un livello di rischio moderato. Qualche preoccupazione desta ancora la Nichesola a Legnago, che si presenta ancora molto piena e fatica a smaltire l’acqua in eccesso.

“Il pronto, mirato e massiccio intervento del personale e dei mezzi del Consorzio di Bonifica Veronese – spiega il Presidente Antonio Tomezzoli – unito al costante e quotidiano lavoro di manutenzione che portiamo avanti lungo tutti i corsi d’acqua di nostra competenza nella provincia ha impedito che una situazione comunque complessa e del tutto straordinaria potesse trasformarsi in una tragedia. L’ennesima conferma dell’importanza di investire nella sicurezza idraulica del territorio”.