L’erosione dell’acqua non è l’unica insidia sulle sponde dei corsi d’acqua. Il costante pericoloso traforo eseguito dalle nutrie, infatti, non ha ancora trovato un’efficace soluzione. Risolti i problemi idraulici alle Rogge Roggetta, meglio nota come Trissino Vaccheria, Seriola e Tribolo, in territorio comunale di Vicenza, recentemente interessate da interventi di consolidamento spondale con palificata e pietrame, nonché di ripresa frane.

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I tre corsi d’acqua, infatti, potevano essere oggetto di pericolosi cedimenti in alcuni tratti di sponda, a causa della normale azione erosiva dell’acqua e della presenza, ad oggi irrisolta, delle nutrie. “I lavori in questione sono stati eseguiti con uomini e mezzi del Consorzio – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – e rientrano nell’attività di manutenzione ordinaria che l’ente effettua nel territorio di competenza, formato da ben 98 Comuni tra Padova, Verona e Vicenza. L’attenzione è sempre alta e la collaborazione stretta con le amministrazioni comunali appare fondamentale per la salvaguardia e sicurezza del territorio”.

In particolare, per l’intervento di consolidamento spondale della Roggia Roggetta sono stati impiegati 35 pali in castagno e 20 tonnellate di pietrame, alla Roggia Seriola il consolidamento delle sponde è stato effettuato con 45 pali in castagno e 45 tonnellate di pietrame in un tratto di 70 metri del corso d’acqua. Infine, alla Roggia Tribolo, sempre in territorio comunale di Vicenza, dove la sponda del corso d’acqua poteva essere oggetto di frane a seguito del deflusso delle acque, l’intervento ha previsto l’impiego di oltre 48 tonnellate di pietrame, per un’estensione complessiva interessata dai lavori di più di 50 metri.

“I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte da personale altamente specializzato – prosegue il presidente Parise – e l’utilizzo di pietrame fa sì che le sponde riescano a sopportare maggiormente l’azione erosiva costante dell’acqua, che nell’area interessata rappresenta un fenomeno non raro”.

Non meno seria e grave, però, è la pericolosità rappresentata dalle nutrie, più volte evidenziata dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta: “abbiamo ripetutamente denunciato la necessità di porre rimedio alla proliferazione delle nutrie, ma ad oggi non risultano adottate metodologie efficaci a ridurre la presenza di questo animale la cui pericolosità è altissima ed i cui effetti sugli argini sono tanto subdoli quanto difficilmente individuabili.

Occorrerà agire al più presto, in quanto gli interventi che i Consorzi possono eseguire nel territorio sono difficilmente preventivi”. Recentemente il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha eseguito numerosi analoghi interventi, in diverse aree del Vicentino. “L’impiego di pietrame è considerevole, se si pensa che mediamente vengono utilizzati non meno di 1,5 metri cubi di pietrame per ogni metro lineare di sponda – conclude il presidente Parise – per rendere l’idea della portata dei lavori che vengono eseguiti. Tutto ciò, naturalmente, per incrementare la sicurezza idraulica dei territori, a vantaggio della collettività e delle imprese”.