“A San Donà di Piave nel 1922, con il Congresso Regionale della Bonifica, si posero le basi per un nuovo approccio alla gestione delle acque: se prima bonificare significava uscire dalla palude, da quel momento si è affiancata l’esigenza di rendere le acque utili per il territorio, puntando sull’irrigazione per rendere fertili e prosperi quelli che fino a quel momento erano solo luoghi malarici. Oggi, i mutamenti climatici e l’uso talvolta irrispettoso dell’ambiente, ci pongono di fronte a temi più ampi di gestione del territorio. I Consorzi di Bonifica, anche con l’evento che si inaugura oggi, intendo contribuire al dibattito su questo tema e lo fanno forti dell’esperienza acquisita nei decenni nonché della loro naturale predisposizione all’innovazione.”
Sta in questa parole pronunciate da Giuseppe Romano, presidente regionale di Anbi, l’associazione che riunisce i Consorzi di Bonifica del Veneto, il senso di Terrevolute, il Festival della Bonifica inaugurato questa mattina presso il Centro Culturale Leonardo da Vinci di San Donà di Piave. L’iniziativa, organizzata da Anbi Veneto e Università degli Studi di Padova, si protrarrà fino a domenica 27 maggio con spettacoli, convegni, esposizioni e tour il cui tema fondamentale è il rapporto tra uomo e territori di pianura.
“Perché un Festival della Bonifica? Perché dobbiamo parlare a tutti e per questo dobbiamo usare un linguaggio comprensibile a chiunque – ha affermato il presidente nazionale di Anbi Francesco Vincenzi – . Dobbiamo far sì che i cittadini non si ricordino dei Consorzi di Bonifica solo quando ricevono a casa il bollettino, ma siano sempre più consapevoli che dietro tale richiesta di contributo c’è un sistema virtuoso e innovativo che lavora per la sicurezza del territorio e per il benessere di tutti”.
“L’Ateneo di Padova è coorganizzatore di questo evento che nelle sue finalità è del tutto coerente con la cosiddetta terza missione dell’Università ovvero creare occasioni di dibattito e trasferire conoscenze al di fuori delle aule di studio”, ha spiegato il Prorettore Tomaso Patarnello. Elisabetta Novello, docente di economia politica dell’Università di Padova e curatrice del Festival, nell’illustrare la programmazione, ha affermato: “Abbiamo scelto di strutturare l’iniziativa in spettacoli, presentazioni di libri, simposi scientifici, esposizioni e tour nei luoghi della bonifica del Sandonatese perché è nostra intenzione rivolgerci a una platea più ampia possibile, in maniera piacevole e rilassata, senza tralasciare approfondimenti tecnici”.
“La Regione è vicina ai Consorzi di Bonifica perché è consapevole dell’importanza del loro lavoro nella gestione e tutela del territorio, per questo abbiamo patrocinato Terrevolute e l’abbiamo inserito tra i Grandi Eventi – ha affermato il vice presidente della Regione del Veneto Gianluca Forcolin.
“Sono felice che San Donà, che deve molto alla bonifica, sia sede di questo Festival. Per la qualità dei relatori, per l’importanza dei temi, per il cartellone degli spettacoli, si tratta di un evento di primaria importanza per la città, “ ha affermato il sindaco di San Donà Andrea Cereser.
Giorgio Piazza, presidente del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale che proprio a San Donà ha sede e che dunque ospita l’evento, ha ricordato la delicatezza del territorio e la necessità di pratiche agricole sostenibili per fermare e invertire un processo di desertificazione avviato in diverse parti del Veneto. Tali pratiche virtuose permetteranno una gestione più efficiente ed efficace della risorsa idrica.