Un paradosso italiano: l’agricoltura veneta traina l’economia italiana ma non si investe in infrastrutture e bacini irrigui. I dati Istat dicono che il Nord Est sta trainando l’Italia. In base alle recenti stime preliminari sul Pil, emerse settimana scorsa, è stato messo a segno il rialzo più alto: +1,2% rispetto allo 0,9% del Paese.

La ripresa italiana riparte quindi dal Nord Est che torna ad essere un po’ la «locomotiva» del Paese, grazie soprattutto alle produzioni agricole ed alle filiere agroalimentari venete che segnano un +4,5%.

Una situazione economica che ci ricorda un nostro slogan: il cibo è irriguo. Senza una gestione strutturata della risorsa idrica, in grado di contrastare queste emergenze siccitose sempre più ripetitive e produrre superiori risparmi d’acqua, si mette a repentaglio l’intero settore agricolo, volano economico italiano. La garanzia delle produzioni agricole, con il cambiamento climatico in atto, può avvenire solamente attraverso adeguati investimenti in infrastrutture irrigue che permettono l’uso efficiente e razionale della risorsa idrica.

Serve un piano di investimenti. I Consorzi hanno dei progetti pronti a partire. Ne parleremo, nel corso di una conferenza stampa, (DOMANI) mercoledì 28 giugno alle ore 11.00 nella sede del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, in via Rovereto 12 a Venezia Mestre.

Con noi ci sarà anche l’Assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto Giuseppe Pan.