L’Amministrazione del Consorzio mantiene le promesse e finanzia i Comuni che adottano il Piano delle Acque

L’Amministrazione del Consorzio, fin dal suo insediamento avvenuto esattamente un anno fa, ha ritenuto fondamentale favorire le redazione dei Piani delle Acque Comunali, in quanto, integrandosi con le proprie reti di competenza, diventano uno strumento di conoscenza e programmazione dell’attività di salvaguardia idraulica del territorio, obiettivo e compito istituzionale dell’ente.
Per questo dopo opportuni contatti e precisa definizione dei contenuti, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato nell’ultima seduta di dicembre 2015 l’impegno di una somma complessiva di oltre 100.000 € a favore di 12 Comuni del proprio comprensorio, utili ad attivare, a cura dei comuni stessi, la redazione dei rispettivi Piani.
150.000 euro a bilancio anche per il 2016, o lo stesso avverrà per l’intero quinquennio di amministrazione, certi di aver dato in questo modo un rilevante contributo alla prevenzione e al contenimento del rischio idraulico in ambito urbano e locale.
Uno sforzo e un impegno economico non da poco per il Consorzio Piave che con le proprie scelte amministrative, dimostra ancora e qualora ce ne fosse bisogno, che la propria quotidiana attività prevede l’investimento delle entrate, da contributi consorziali, sul territorio non solo per il mantenimento delle opere e dei corsi d’acqua in gestione, la difesa idraulica e la prevenzione, ma a 360° come nel caso dei Piani delle Acque: un Consorzio attento ad ogni specificità del territorio di propria competenza, partecipe alle esigenze degli Enti locali e dei cittadini quando si tratta di difesa idraulica e soprattutto di prevenzione: i mutamenti climatici in atto, spesso con risvolti drammatici, sono sotto gli occhi di tutti parlano da sé ricordandoci quanto prevenire sia importante mentre l’emergenza è sempre più difficile.
Ma cosa sono e a cosa servono i Piani delle Acque?
I Piani delle Acque comunali, promossi ed introdotti prima dalla Provincia di Venezia e poi inseriti nella Variante al Piano territoriale di Coordinamento Regionale, sono riconosciuti ormai come uno strumento fondamentale ed indispensabile per il controllo ed il contenimento del rischio idraulico nel territorio.
L’obiettivo del Piano è conoscere, studiare e migliorare le reti minori non demaniali, poco note e spesso poco mantenute, che si sviluppano in area urbana o comunale e fungono da primi ricettori delle acque meteoriche che vengono poi recapitate più a valle nella rete consorziale demaniale.
E’ un ambito di conoscenze indispensabili a risolvere criticità idrauliche di modeste dimensioni ma spesso insidiose per viabilità e aree urbane in concomitanza ad eventi meteorici intensi, sempre più frequenti specialmente durante il periodo estivo.
Il Piano conterrà proposte di intervento, strutturate in funzione della priorità, che fornirà un adeguato supporto alle decisioni nel momento si renderanno disponibili fondi per finanziare progetti di miglioramento della rete idraulica minore non demaniale.
Inoltre il Piano approva un Regolamento idraulico rurale, indispensabile per definire modalità e compiti di manutenzione e controllo sulla rete minore non demaniale.
(nella foto: cassa di laminazione e fitodepurazione a servizio della frazione di Salvarosa, connubio tra realtà urbana, idraulica e ambiente)

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