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IL CONSORZIO IN AIUTO ALLE VITTIME DEL TORNADO

Il CdA ha approvato la proposta del presidente Cazzaro di sospendere il pagamento del contributo 2015 per tutti i cittadini che hanno fabbricati inagibili
Via libera dal consiglio di amministrazione del Consorzio di bonifica Acque Risorgive alla proposta di sospendere il pagamento del contributo consortile per l’anno 2015 ai cittadini che hanno fabbricati inagibili a causa del tornado che ha colpito la Riviera del Brenta lo scorso 8 luglio. “Fin dai primi giorni dopo il tragico evento – spiega il presidente Francesco Cazzaro – siamo stati presenti con le nostre squadre, in coordinamento con i comuni di Dolo, Mira e Pianiga, per provvedere ad un primo ripristino delle condizioni anche aldilà dell’aspetto idraulico. Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltre pensato di mettere in atto un gesto concreto di solidarietà per chi oggi si trova senza più una casa, ovviamente per quanto nelle possibilità e nelle competenze del Consorzio di bonifica. Sono lieto che il Cda abbia condiviso la proposta”.
Come noto, tutti coloro che hanno subito danni dovranno fare segnalazione ai rispettivi comuni per poter accedere alle risorse stanziate con il riconoscimento dello stato di calamità naturale. “Una volta completata la raccolta dei dati – precisa il direttore di Acque Risorgive, Carlo Bendoricchio – chiederemo di avere copia degli elenchi, in modo da poter registrare nei nostri archivi gli immobili in quella condizione”
Dalle prime stime sono qualche centinaio gli edifici inagibili; tutti i contribuenti riceveranno nelle prossime settimane gli avvisi di pagamento consorziali, che sono già in elaborazione, ma a chi purtroppo è stato colpito così duramente sarà riconosciuta d’ufficio la possibilità di ottenere la sospensione.
Enrico Scotton

Consorzio Acque Risorgive

Siccità: siamo alla vigilia dello stato di calamità naturale per l’agricoltura

“L’assenza di scelte di fondo sul Piano Irriguo Nazionale così come l’eccessivo consumo di suolo, accompagnati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici, fa sì che siamo alla vigilia della richiesta di stato di calamità naturale per l’agricoltura; quindi, ancora una volta, serviranno risorse per riparare danni e non per incentivare uno sviluppo programmato. C’è bisogno invece di una strategia di lungo periodo per il consolidamento del patrimonio rurale ed agroalimentare, evitando che il Paese debba affidare il proprio futuro agricolo e quello degli imprenditori del settore agli umori di Giove Pluvio. Da subito è necessario evitare che l’agricoltura sia lasciata sola ad essere penalizzata da mancate o ritardate scelte politiche.”
Ad affermarlo, a Milano in occasione della convention “IL CIBO E’ IRRIGUO” è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), che prosegue: 
“Chiediamo alle Regioni ed alle Autorità di Bacino, ma soprattutto al Ministro dell’Agricoltura, sempre vicino al nostro mondo, l’insediamento immediato di un “tavolo” nazionale per il monitoraggio costante della difficile contingenza idrica, che si sta registrando soprattutto nelle regioni settentrionali del Paese, coinvolgendo tutti i gestori ad iniziare da quelli elettrici. E’ necessario inoltre valorizzare quelle linee guida sui volumi idrici, costruite insieme fra Regioni, Mi.P.A.A.F., Organizzazioni Professionali Agricole ed ANBI, in grado di dare le risposte attese dalle imprese agricole.”

“IL CIBO E’ IRRIGUO”, L’IRRIGAZIONE AL CENTRO DELLA DUE GIORNI ANBI CHE PARTIRA’ DOMANI

In questa estate torrida, in Italia, se non è ancora emergenza siccità, è però allarme per le risorse idriche, cui i Consorzi di bonifica stanno facendo fronte con appropriate manovre idrauliche e turnazioni irrigue.

In molte situazioni si stanno attivando “tavoli di concertazione” per rendere compatibili, in un momento di crisi, i molteplici interessi, che ormai ricadono sulla risorsa acqua.

Il modello italiano di irrigazione, oggetto di interesse internazionale e la costante ricerca di ottimizzazione d’uso della “risorsa acqua”  saranno fra i temi al centro della due giorni “IL CIBO E’ IRRIGUO”, che ANBI inaugurerà nel pomeriggio di mercoledì 22 Luglio p.v. a Baveno (in provincia di Verbania) per proseguire il giorno dopo, giovedì 23 Luglio, ad Expo Milano.

Assieme al Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti ed all’eurodeputato già Ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro, si confronteranno parlamentari, esponenti del Governo, assessori regionali, docenti universitari, magistrati, esperti, presidenti delle Organizzazioni Professionali Agricole.

Si inizierà il pomeriggio di mercoledì 22 Luglio, ore 17.00, all’Hotel Dino a Baveno in provincia di Verbania, con la sessione  dedicata a presentare i nuovi compiti, cui sono chiamati i Consorzi di bonifica (“I Consorzi protagonisti di cANBIamento. La PAC 2014-2020, un’opportunità da cogliere“) e di cui il restyling comunicativo dell’ANBI, presentato nell’occasione, sarà il necessario complemento.

Il giorno dopo, giovedì 23 Luglio, in sede Expo Milano, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e di un parterre di assoluto rilievo politico e tecnico, si terranno le sessioni dedicate al nuovo modello di sviluppo per l’Italia, avente la valorizzazione del territorio come elemento centrale (“ANBIzioni di un territorio protagonista“) ed alle ecocompatibilità (“ANBIenti d’acqua: le scelte per un futuro sostenibile“).

Saranno presenti i Consorzi di bonifica del Veneto che faranno il punto sullo stato irriguo regionale e sul PSR. Presente all’incontro il neo Assessore all’Agricoltura, caccia  e pesca della Regione Veneto Giuseppe Pan.

I PROGRAMMI DELLE GIORNATE

22 luglio – I Consorzi protagonisti di cANBIamento. La PAC 2014-2020, un’opportunità da cogliere

invitoprogramma 22 luglio

23 luglio – ANBIzioni di un territorio protagonista. ANBIenti d’acqua: le scelte per un futuro sostenibile.

invitoprogramma 23 luglio

 

 

UN PO’ DI CHIAREZZA SUL DMV (DEFLUSSO MINIMO VITALE) DEL FIUME PIAVE

Il Presidente Giuseppe Romano precisa alcuni aspetti riguardanti il DMV e replica a dichiarazioni apparse su La Tribuna di Treviso – Pag. di Maserada – il 12 luglio u.s.

 

“Sono stupito dalle dichiarazioni rilasciate da Fausto Pozzobon di Legambiente circa le condizioni del Fiume Piave e in particolare dall’accusa di rubare l’acqua. Eppure, da anni, collabora proprio con il nostro Consorzio -che contribuisce anche economicamente- alla realizzazione di progetti didattici che Pozzobon propone agli istituti scolastici del nostro comprensorio per portare proprio gli allievi di scuole elementari e medie a visitare i luoghi del Piave, ricchi di biodiversità, a conoscere la nostra realtà, le funzioni ambientali delle derivazioni, il nostro impegno per il risparmio energetico. Mi stupisce l’attacco generico e gratuito a tutto e tutti: Consorzi, Enel e Regione” dichiara il Presidente Giuseppe Romano. Ogni anno non appena il caldo si fa sentire scoppiano polemiche strumentali sull’utilizzo dell’acqua, con l’occasione, quindi, il Consorzio vuole fare chiarezza circa anche il DMV (Deflusso Minimo Vitale) spesso citato non correttamente.

Per quanto riguarda la situazione del Piave nel tratto di media pianura in questi giorni di clima caldo e siccitoso, ci preme precisare che il Consorzio di Bonifica Piave, titolare delle derivazioni a fini irrigui e idroelettrici di Fener (BL) e Nervesa (TV), sta rigorosamente osservando il rilascio nel fiume Piave a valle delle derivazioni, che il D.Lgs. 152/2006 definisce Deflusso Minimo Vitale (DMV), secondo le quantità previste all’art. 42 c.2 delle Norme Tecniche del Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, Allegato A3 alla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 107 del 5/11/2009.
I valori del DMV per il Piave sono fissati dalle Norme attuative del Piano stralcio per la gestione delle risorse idriche del bacino del fiume Piave, approvate con D.P.C.M 21.09.2007 in G. U. n.112 del 14 maggio 2008.  (altro…)

Centinaia di pesci salvati dalla siccità

Il gran caldo si fa sentire anche per gli animali acquatici. Centinaia di pesci sono stati salvati nei giorni scorsi grazie all’intervento degli addetti Consorzio Alta Pianura Veneta in diversi corsi d’acqua.

Tutto è stato possibile grazio al monitoraggio del territorio non solo del consorzio, ma anche degli operatori, degli amministratori locali, dei cittadini e dalle associazioni di pesca. «I cambiamenti climatici in atto già da qualche anno», spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, «sono osservabili da chiunque analizzi oggettivamente i fatti. Ed a fronte di questa situazione, che da straordinaria sta diventando sempre più ricorrente, occorre attrezzarsi e porre in atto adeguate misure a tutela e salvaguardia dell’ambiente e della fauna, che rappresentano un grande patrimonio per il nostro territorio». (altro…)

Allarme siccità in Riviera, arriva l’acqua dell’Adige

Brenta e Naviglio in secca e raccolti dei territori posti a sud della Riviera del Brenta in seria difficoltà idrica. Arriva in soccorso l’acqua dall’Adige. «Altri cinque giorni come questi e i raccolti della Riviera del Brenta saranno compromessi»: il grido d’allarme arriva dalla Coldiretti di Venezia. Se non piove, l’unica risorsa disponibile è quella di pompare l’acqua dei fiumi negli scoli consorziali. Se Brenta e Naviglio sono in secca, ecco la soluzione: far giungere nei due fiumi l’acqua dell’Adige. A risolvere il problema ci hanno pensato il Consorzio di bonifica Bacchiglione e il Consorzio L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico). Tramite un percorso di 70 chilometri, realizzato in parte con condotte interrate, vengono pompati nel Bacchiglione 6.500 litri d’acqua “veronesi” al secondo. Tramite un complesso sistema di chiuse, l’acqua viene successivamente immessa nel Brenta e in Naviglio. Le acque dell’Adige vengono convogliate a Belfiore (Vr) e immesse nel Bacchiglione a Montegaldella (Vi), per poi raggiungere il nodo idraulico di Stra tramite i canali regionali di San Gregorio e Piovego. Nel nodo idraulico di Stra l’acqua è poi prelevata per essere pompata negli scoli consorziali Galta e Cornio. A causa di lavori in corso ad opera della Regione, l’acqua ha un basso livello di pescaggio. Per ovviare all’inconveniente, il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha installato una pompa elettrica e giovedì scorso in aggiunta anche una motopompa, con grande soddisfazione delle aziende agricole di Stra, Vigonovo, Galta, Fossò, Sandon, Premaore e Campagna Lupia, che ora possono attingere dagli scoli consorziali tutta l’acqua che serve per i raccolti.

 

Gazzettino