Sicurezza idraulica e Contratti di fiume. Questi i temi trattati in occasione di EXPO 2015 lo scorso 26 giugno, dove l’Unione Veneta bonifiche, in collaborazione con la Regione del Veneto, ha predisposto una serie di iniziative dedicate all’acqua che si terranno a Venezia nel Padiglione dedicato AQUAE, unica sede collaterale all’Esposizione Universale di Milano.
Unione Veneta Bonifiche ha dichiarato che per la risoluzione delle criticità idrauliche è già al lavoro assieme agli ordini professionali, nel gruppo UrbanMeta, per definire insieme alla Regione del Veneto la nuova legge sul consumo del suolo che abbia come principi fondamentali il rispetto assoluto della compatibilità e dell’invarianza idraulica per una rigenerazione urbana e uno sviluppo sostenibile.
La Regione del Veneto, al fine di iniziare ad intervenire anche sulle reti extraconsortili ha promosso, tramite due Delibere successive, la stipula di accordi di programma tra i Consorzi di bonifica e i Comuni, in cofinanziamento, per la manutenzione della rete privata o di competenza comunale.
Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere che coinvolge direttamente i Comuni che dovranno dotarsi di un Regolamento di Polizia idraulica con lo scopo di coinvolgere i cittadini e di renderli consapevoli della necessità di svolgere le manutenzioni e di ADOTTARE IL PIANO DELLE ACQUE.
A seguito delle due specifiche Delibere di Giunta Regionale, sono stati stipulati 221 accordi di programma quindi altrettanti comuni saranno vincolati all’adozione del Piano delle Acque.
A partire dalla presa di coscienza delle problematiche emergenti, occorre però fare un ulteriore passo in avanti che porti alla maturazione di una responsabilità collettiva sui luoghi in cui viviamo e sulla risorsa idrica in quanto “bene comune”.
In tal senso, un valido supporto per la gestione della risorsa idrica può venire dal CONTRATTO DI FIUME che rappresenta uno strumento “negoziato” tra più portatori di interesse, che persegue l’obiettivo di una corretta gestione ambientale, territoriale, sociale ed economica dell’acqua.
MA PERCHÈ I CONSORZI SI FANNO ATTORI/PROMOTORI DEI CONTRATTI DI FIUME?
- Per lo stretto rapporto con il territorio e con le comunità locali
- Perché rappresentano il riferimento più vicino ai cittadini e alle imprese
- Perché sono il punto di riferimento diretto degli Enti locali
- Perché sono gestori “storici” della rete idrografica minore, quella che si innerva più in profondità nel tessuto rurale ed urbano dei Comuni
- Per le funzioni che svolgono sul territorio: difesa del suolo, mitigazione del rischio idraulico, polizia idraulica, irrigazione, protezione civile, tutela ambientale e del paesaggio