Il Contratto di Costa è un patto territoriale che permette di pianificare una strategia per la gestione integrata e la valorizzazione delle risorse territoriali esistenti a partire dall’acqua e dalle problematiche connesse all’area costiera. Questo strumento nasce dall’esperienza del Consorzio di bonifica Delta del Po, responsabile e coordinatore del Contratto di Foce. Nella cabina di regia abbiamo lanciato l’idea di estenderlo a tutto l’arco costiero fino al Tagliamento, coinvolgendo quindi anche il Consorzio di bonifica Veneto Orientale.

Le finalità riguardano quelle di trovare un sistema di gestione integrata di risorse territoriali a partire dall’acqua e dalle problematiche connesse.

L’Arch. Mosca, direttrice di questo nuovo modello di gestione integrato delle risorse per la gestione del territorio costiero si esprime così: “La figura dei Consorzi di bonifica nello sviluppo di questi strumenti è fondamentale, in quanto sono soggetti che tradizionalmente hanno un ottimo rapporto con i livelli istituzionali ma che soprattutto sono presenti nel territorio e lo conoscono. Sono per questo maggiormente vocati alla gestione di una progettualità come questa.”

Saranno coinvolti tutti i settori, non solo il turismo, bensì anche l’agricoltura e la pesca.

Il processo sarà coordinato dalla regia del Contratto di Foce ed il suo iter prevede la costituzione del gruppo promotore (tutti soggetti istituzionali con competenza sulla fascia costiera) entro la stagione primaverile, per poi passare alla sottoscrizione del manifesto di intenti (si pongono le linee di indirizzo del percorso) ed infine passare al programma delle attività.

“Piena disponibilità ed interesse del Ministero dell’Ambiente che rappresento per il Contratto di Costa Veneta.  Voi siete i primi ad applicare su un’area vasta regionale questo modello innovativo di Contratto di Fiume, che deve diventare una buona pratica per il resto del Paese. Contate anche sulla disponibilità della mia Segreteria Tecnica per il percorso partecipativo che da oggi ufficialmente ha inizio”. Con queste parole il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, ha concluso il suo intervento e i lavori dell’evento “Erosione e problematiche della Costa Veneta: Verso il Contratto di Costa” che si è svolto nel pomeriggio di lunedì 7 marzo a Bibione.

Giorgio Piazza, Presidente del Consorzio di bonifica Veneto Orientale:

giorgio-piazzaLo strumento del Contratto di Costa ha in sé tutte le potenzialità di un accordo che metta allo stesso tavolo più soggetti possibili per definire le strategie da condividere sul tema dell’acqua come elemento di sviluppo di un territorio.

Dobbiamo imparare a utilizzare un nuovo lessico, che non parli più di turismo ma di più turismi.  Al turismo balneare si può accostare una promozione delle eccellenze del nostro entroterra, che tra produzioni tipiche, luoghi e testimonianze da raccontare, ha le medesime possibilità di successo.

È importante utilizzare uno strumento come questo per promuovere i percorsi legati alla salubrità e alla sostenibilità ambientale delle produzioni biologiche e biodinamiche delle nostre zone. Contratto di Costa significa pensare ad uno sviluppo e ad una progettazione olistica onnicomprensiva di tutte le attività sociali, economiche e culturali legate al territorio.

Il consorzio di bonifica Veneto Orientale ha già aderito al biodistretto, un’area geografica in cui aziende agricole, operatori turistici, amministrazioni pubbliche e associazioni siglano un accordo per gestire e promuovere le risorse partendo dal modello della produzione biologica, con costante attenzione. Contiamo quindi il Contratto di Costa possa essere una nuova opportunità per valorizzare il nostro comprensorio e sappia guardare a un futuro sostenibile e di successo.

Giancarlo Mantovani, Direttore Consorzi di bonifica Delta del Po e Adige Po:

mantovaniLe uniche problematiche che possono minare il percorso del Contratto di Costa sono le medesime che valgono per tutti i contratti di Fiume ossia la mancata partecipazione attiva dei portatori di interesse che vivono ed operano sul territorio siano essi pubblici che privati oltre che la poca concretezza o la limitatezza degli obiettivi.

La potenzialità del Contratto di Costa, come quelle del Contratto di Foce, riguardano la possibilità di miglioramento dei livelli di qualità e di equità del territorio costiero nell’interfaccia fiume mare attraverso regole condivise per la gestione integrata delle risorse territoriali a partire dall’acqua siano esse intese come risorse che come problematiche connesse.

Attraverso tale processo saranno facilitate le azioni di tutela, difesa e sicurezza idraulica in attuazione a quanto previsto dalle pianificazioni di settore e territoriale.

Il processo sarà orientato allo sviluppo sostenibile del territorio, considerandone tutti gli aspetti da quelli ambientali a quelli fisici, a quelli economici. Sarà infatti di prioritaria importanza indirizzare fin da subito gli obiettivi secondo i criteri di fattibilità e concretezza (sinergia e copianificazione con i programmi operativi che gestiscono i fondi strutturali comunitari).

Il principale risultato atteso, qui come nel Foce, è non tanto quello di arrivare alla sottoscrizione di un Contratto tra i portatori di interesse quanto quello di dare reale concretezza agli obiettivi .

A parte i consensi sul territorio del Delta del Po  che hanno contribuito a migliorare  la governance locale ed a facilitare l’attuazione delle politiche dell’acqua, grazie al Contratto di Foce il Delta del Po è stato riconosciuto fra le 4 Aree Interne della Regione del Veneto che attueranno la Strategia Nazionale Aree Interne.

Tale riconoscimento e legittimazione consentirà al Delta del Po di usufruire di due canali di finanziamento dedicati, uno a livello Nazionale di circa 4 M€ per area per realizzare interventi di mobilità, scuola e sanità; l’altro a livello regionale di circa 5M€ per area per realizzare interventi di sviluppo locale attraverso i programmi strategico finanziari della regione.

Trattandosi dell’unica Area Interna di costa, nel caso del Contratto di Foce del Delta del Po, si potrà beneficiare anche del FEAMP relativo alla pesca.

I prossimi passi saranno quelli di costituire un gruppo promotore, a cui stiamo già lavorando in qualità di Segreteria Tecnica del Contratto di Foce del Delta del Po, e comunque a partire dai soggetti già firmatari a Bibione del documento di manifestazione di interesse , per la successiva sottoscrizione del manifesto di intenti con cui si darà avvio concreto all’iter di processo del Contratto di Costa .

Data l’esperienza maturata nel Delta, la strategia d’area vasta del Costa dovrà avere un’unica regia che esporta quanto già sperimentato nel tratto di costa deltizia,  confermato dalle politiche nazionali, a tutta la costa veneta.