Ambiente

ANBI VENETO E RAI EXPO PORTANO A VENEZIA LA SUA SERIE TV EXPERIA

La redazione di Rai Expo, in occasione della grande manifestazione universale Expo Milano 2015, ha realizzato una serie tv dal titolo “EXPERIA, viaggio nell’Italia del 2015”.

A piedi, in bici, in barca e in treno, il videomaker Rai Guido Morandini ha realizzato dodici documentari in cui si raccontano vecchie e nuove infrastrutture, prodotti e ambienti alimentari per mettere in luce eccellenze e criticità del nostro territorio.

“Le telecamere di Experia – secondo Giuseppe Romano, Presidente di Anbi Veneto – hanno superato l’immagine storica della Bonifica per presentarne gli aspetti moderni e quotidiani attraverso le testimonianze di operatori consorziali, ma anche degli abitanti di aree, che devono la loro esistenza all’attività dei consorzi. Ne esce l’immagine di un’Italia che non si arrende, conscia che la valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze sia strada imprescindibile per la ripresa dell’economia italiana.”

Due episodi della collana, ovvero “Venezia – Milano. Dall’Arsenale alla Darsena” e “Da Milano a Venezia. Viaggio nel golfo padano” sono stati realizzati lungo le vie d’acqua del Veneto e vedono la collaborazione di alcuni nostri Consorzi di bonifica.

ANBI Veneto, in collaborazione con Rai Expo, a chiusura dei sei mesi di EXPO, ha quindi trovato interessante proiettare i due documentari venerdì 30 ottobre alle ore 19.30 presso il Padiglione Aquae di Expo Venice.

Si tratta di un prodotto televisivo crossmediale, andato in onda su Rai 2 da giugno ad oggi e sempre disponibile sulla piattaforma di RAI Expo.

http://www.expo.rai.it/experia-da-milano-a-venezia-viaggio-nel-golfo-padano/

http://www.expo.rai.it/experia-venezia-milano/

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ANBI VENETO – MAIS, COLTURA IDROESIGENTE O SIMBOLO DI IDENTITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE

La coltura del mais in Veneto è un simbolo che da sempre ne caratterizza l’identità culturale legata alle sue tradizioni. Nel tempo il mais ha contribuito ad alimentare le filiere più importanti della nostra Regione come quella zootecnica da carne e da latte, oltre a concorrere alla produzione di farina necessaria alla produzione dell’alimento simbolo della cucina veneta: la polenta.  Se consideriamo il Veneto, la superficie coltivata a mais da granella risulta essere pari a circa 234.000 ettari, ovvero circa il 30% della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) con Padova che si conferma la prima provincia per investimenti, seguita da Rovigo e Venezia. Il mais, pur rappresentando ancor oggi una grande risorsa economica per il nostro paese, viene considerata una coltura a forte consumo di acqua, cosiddetta idroesigente, e si trova al centro del dibattito internazionale sullo spreco di acqua da parte dell’agricoltura, dimenticandosi completamente che il mais, in Italia, alimenta filiere agroalimentari di pregio che vanno dai formaggi ai salumi, alle carni delle razze italiane. Inoltre, nell’ultimo decennio, il mais è stato sotto i riflettori per le battaglie sugli organismi geneticamente modificati.

Questo il tema che ha trattato ANBI Veneto (Unione Regionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) nel corso di un incontro/dibattito presso la grande manifestazione universale EXPO MILANO 2015,  lunedì 19 ottobre al Roof Garden di AgriEXPO, Palazzo Italia.

Giuseppe Romano, Presidente ANBI Veneto: “Quindi, se vogliamo mantenere il legame fra le grandi produzioni agricole di base come il mais e i prodotti pregiati dell’alimentare italiano dobbiamo rovesciare questo paradigma a favore di un agricoltura che non consuma l’acqua ma la utilizza, la restituisce all’ambiente ricaricando le falde, la migliora qualitativamente e contribuisce a mantenere il paesaggio agrario e rurale che caratterizza il nostro territorio. Inoltre i nostri Consorzi stanno lavorando per rendere sempre più sostenibile l’utilizzo della risorsa idrica, attraverso investimenti nel migliorare la distribuzione e i tecnologie avanzate come la piattaforma di IRRIFRAME, che attraverso un consiglio irriguo informatizzato all’agricoltore permette di risparmiare circa il 25/30 % della acqua irrigua”

“Se l’agricoltura italiana – conclude Romano – fosse chiamata ad abbandonare o comunque a ridurre la presenza delle colture più idroesigenti, quindi anche il mais, al fine di preservare la risorsa idrica come indicato anche dalla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60, la filiera agroalimentare zootecnica subirebbe gravissimi danni economici spingendo gli operatori del mercato ad avviare un pericoloso processo di delocalizzazione che riguarderebbe in un primo tempo l’approvvigionamento delle materie prime per alimentare gli allevamenti zootecnici da paesi esteri e in secondo tempo, analogamente a quanto avvenuto in altri ambiti produttivi, il trasferimento delle fasi di lavorazione e trasformazione nei Paesi di produzione delle stesse materie prime.”

Il legame fra le grandi produzioni agricole di base come il mais e i “gioielli” dell’alimentare italiano è molto forte e di tipo funzionale all’esistenza e al mantenimento del modello di sistema agroalimentare italiano.

Le due componenti non sono dunque antitetiche, anzi complementari. “Ciò porta a concludere che anziché essere allentata l’attenzione, come per il mais, essa debba essere rafforzata per fare in modo di assicurare al resto della filiera agrozootecnica ciò che le permette di funzionare e di produrre ricchezza.”

 

Mais, coltura idroesigente o simbolo di identità e sicurezza alimentare

– Le contraddizioni di una coltura che alimenta le più importanti filiere del nostro Paese –
Dibattito sull’importanza dell’uso della risorsa idrica e sulla distintività delle produzioni agricole

Questo il tema che tratterà ANBI VENETO nel corso di un incontro/dibattito presso la grande manifestazione universale EXPO MILANO 2015,  lunedì 19 ottobre, presso il Roof Garden di AgriEXPO, Palazzo Italia.

La coltura del mais è per la nostra Regione un simbolo che da sempre ne caratterizza l’identità culturale legata alle sue tradizioni.
Nel tempo il Mais è diventato la coltura per eccellenza, coltivato in tutta la pianura padana ricoprendo più del 30% della superficie coltivabile. Alimenta le filiere più importanti della nostra Regione come quella zootecnica da carne e da latte, oltre a contribuire alla produzione di farina necessaria alla produzione dell’alimento simbolo della cucina veneta: la polenta. Negli ultimi anni però, il mais è diventato protagonista in negativo al dibattito sul consumo della risorsa idrica, venendo considerato come la coltura più idroesigente, vera e propria macchina consumatrice di acqua, quindi figlia anche di un tipo di agricoltura che spreca la risorsa idrica. Inoltre, nell’ultimo decennio, il mais è andato sotto i riflettori per le battaglie sugli organismi geneticamente modificati. (altro…)

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IL VALORE AMBIENTALE DELL’IRRIGAZIONE AD AQUAE EXPO VENICE 2015

“L’irrigazione non è solo un importante fattore di produzione per le aziende agricole ma svolge in modo determinante un’azione ambientale essenziale per mantenere durante l’estate il nostro paesaggio agrario o rurale tipico della nostra regione.  Privare dell’irrigazione il nostro territorio significa non solo far morire un’agricoltura di qualità come quella veneta ma anche trasformare la nostra verde campagna in un territorio arido, secco, arso dal sole, con la conseguente risalita del cuneo salino lungo tutte le coste. Irriconoscibile. L’agricoltura utilizza l’acqua e non la consuma restituendola al territorio, rimpinguando le falde e in molti casi migliorandone la qualità.”

Questo il messaggio lanciato da Giuseppe Romano, presidente di Anbi Veneto, nel corso di un incontro dal titolo “Il valore ambientale dell’irrigazione” che si è tenuto al padiglione Aquae di Expo Venice nella mattinata di lunedì 14 settembre.

“L’acqua utilizzata dall’agricoltura non va a depurarsi dopo il suo “consumo” come succede per tutti gli altri usi in cui la risorsa viene perduta. In agricoltura per una parte l’acqua ritorna nel suo ciclo attraverso l’evaporazione, in un’altra viene trattenuta dalle piante, mentre la maggior parte ritorna nel sottosuolo. Questa non è un immagine così lontana, in quanto basti pensare che abbiamo aree importanti in tutta la fascia pedemontana, dove le acque superficiali nelle campagne sono distribuite artificialmente dai Consorzi. Dalle derivazioni a monte, dai fiumi o dai laghi artificiali dove si preleva questa acqua si innervano migliaia di canali artificiali che distribuiscono alle campagne la preziosa risorsa.”

Nella pianura migliaia di km di canali vengono usati per scolare le acque in eccesso durante l’inverno, mentre durante l’estate vengono utilizzati per i prelievi ad uso irriguo.

Il caso più recente viene dalla cassa di espansione di Riese Pio X, quando domenica notte, a seguito degli 80 mm di pioggia caduti in poche ore, è entrata in funzione per “sgonfiare” la piena del Brenton ed evitare allagamenti. Si tratta di una cassa di espansione dalla duplice funzione, scongiurare il rischio di alluvione quando piove troppo, bacino di accumulo per far fronte alla siccità.

Secondo la Direttiva Comunitaria, si respira una diffusa percezione «negativa» dell’impatto dell’agricoltura sulle tematiche ambientali. Spesso l’agricoltura è accusata di far uso eccessivo della risorsa idrica (spreco dell’acqua).

Alcune metodologie/indicatori (es. water footprint) contribuiscono alla diffusione di questa opinione, divulgando risultati di analisi che tengono conto solo di alcuni elementi).

Contrariamente ad un’opinione diffusa, la pratica agricola svolta con il supporto dell’irrigazione ha delle esternalità positive con un valore per la collettività che non viene però «quantificato» dal mercato.

Queste possono essere dirette con:

–       incremento della produttività

–       incremento occupazionale

–       maggiore sicurezza alimentare

–       elevata qualità del prodotto

o indirette:

–       benefici ambientali come la ricarica della falda, il mantenimento dell’equilibrio idrogeologico, il contrasto alla risalita del cuneo salino, la produzione di energia pulita, vivificazione delle acque, lo sviluppo della biodiversità, la mitigazione dei cambiamenti climatici;

–       benefici sociali.

Giuseppe Romano: “Ad oggi ci stiamo confrontando con una Direttiva Comunitaria 2000/60 che sta generando una infrazione comunitaria ai danni dello Stato, che mette in cattiva luce la pratica irrigua, come un’attività da ridimensionare. Non viene invece calcolato che se in Italia si è generata una pratica irrigua così importante è perché irrigando si crea ambiente. Come spesso accade sono direttive scritte molto lontane dai territori dove vengono applicate. Oggi siamo di fronte ad una situazione che attraverso lo sforzo del Ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente, nella scrittura delle linee guida delle azioni da intraprendere in futuro, sta venendo a galla anche a livello europeo come l’agricoltura e la pratica irrigua in Italia sia completamente diversa dal resto d’Europa ed ha bisogno di essere tutelata e preservata non solo per produrre cibo ma anche per creare quelle esternalità positive che oggi abbiamo evidenziato.”

 

 

 SERVIZIO TGR

Focus sulla fitodepurazione al Flormart a Padova

In italia l’utilizzo delle acque depurate per fini ambientali e di irrigazione è insufficiente e questo rischia di costarci, secondo quanto segnalato dal Ministro dell’Ambiente Galletti, un’infrazione da parte dell’Unione Europea. Se parlato al FLORMART, importante manifestazione nazionale dedicata al florovivaismo.
La salvaguardia dell’ambiente è alla base degli interventi che i Consorzi di bonifica stanno realizzando nella regione.

Circa 300 ettari, sparsi sul territorio, dedicati all’ambiente: è questo, il totale delle superfici che i consorzi di bonifica veneti stanno destinando a progetti di fitodepurazione.
Giuseppe Romano, Presidente di ANBI Veneto ha ricordato che gli interventi maggiori riguardano quelli per la riduzione dei nutrienti nel bacino scolante della Laguna di Venezia, con le oasi di Noale e Salzano in prima linea, così come nel padovano l’area di fitodepurazione di Cà di Mezzo e l’area umida di Monselice. “Si tratta di aree che permettono di abbattere dal 50% al 70% degli azotati e dei fosfori totali presenti nelle acque.” Ci sono poi interventi come le fasce tampone, veri e propri corridoi ecologici frutto di un processo di rinaturalizzazione dei canali di bonifica compiuto dai Consorzi in questi anni. Ultimo esempio è il sistema di fitodepurazione collegato ad un depuratore in Comune Villadose (RO) che su un’area di 5000 metri quadrati provvede a rendere compatibili i parametri delle acque depurate, attraverso l’azione dell’alga lemna, con l’utilizzo agricolo.

Barbara Degani, Sottosegretario all’Ambiente, ha annunciato che sarà presto costituito un tavolo di discussione con l’ISPRA e le Agenzie regionali per l’Ambiente, con l’obiettivo di inserire nel Green Act una normativa sulla fitodepurazione.

 

Le relazioni dell’incontro

ALISCIONI

Aliscioni_ 11 SETTEMBRE

DRUSIANI

drusiani Presentazione fitodepurazione Pdova 2015

BENDORICCHIO

FLORMART 2015 Riqualificazione corsi d’acqua

DE BERNARDINIS

De-Bernardinis_Padova_11settembre2015_II.compressed

GIANNECCHINI

S.+NICCOLO’+CONVEGNO+11+SETTEMBRE+PADOVA.compressed

 

Servizio TGR

 

Le foto dell’incontro

 

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DELEGAZIONE DI TECNICI GIAPPONESI STUDIA LA GESTIONE DEI CORSI D’ACQUA IN VENETO E DEL BACINO SCOLANTE LAGUNARE

Un team di ingegneri giapponesi di qualificato profilo istituzionale, in viaggio studio in Europa, ospite del CIRF (Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale), ha fatto visita iera sera alla sede di ANBI Veneto (l’associazione regionale dei Consorzi di bonifica del Veneto) per meglio approfondire la gestione delle acque superficiali in Veneto e, specificatamente, l’area del bacino scolante della Laguna di Venezia, con i noti aspetti di gestione idraulico-ambientale. 

Presenti il Presidente di ANBI Veneto, Giuseppe Romano, che ha definito il ruolo e l’attività dei Consorzi di bonifica in Veneto, Giancarlo Gusmaroli, direzione CIRF, che ha trattato le prospettive e i presupposti per una gestione integrata dei corsi d’acqua in Italia e Carlo Bendoricchio, direttore del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, che ha portato l’esperienza consortile per quanto riguarda le azioni di risanamento e prevenzione del bacino scolante della laguna di Venezia da tutte le fonti di inquinamento (civili, industriali, agricole e zootecniche). (altro…)

ANBI VENETO A FLORMART L’11/9

Anbi Veneto parteciperà a Flormart, il più importante Salone Internazionale che rappresenta e aggrega l’intera filiera del florovivaismo in Italia dove imprenditorialità e professionalità internazionali si incontrano.

la scheda di partecipazione!

scheda partecipazione

PROGRAMMA UFFICIALE DELLA GIORNATA  LOCANDINA 11 SETTEMBREr

Realizzerà un importante convegno dal titolo:

L’EUROPA CHIEDE

FITODEPURAZIONE:

PIANTE ED ACQUA A SERVIZIO DEL TERRITORIO E DEL SUO AMBIENTE

Padova, Flormart, Padova Fiere, 11 Settembre 2015

Con inizio alle ore 10.00

PROGRAMMA

Ore 10.00

Saluti e introduzione:

GIUSEPPE ROMANO, Presidente ANBI Veneto

Relazioni:

BERNARDO DE BERNARDINIS, Presidente I.S.P.R.A.

GIORGIA RONCO, Struttura di Missione #italiasicura

Interventi:

CARLO BENDORICCHIO, Direttore Consorzio di bonifica Acque Risorgive – Venezia Mestre

“La rinaturalizzazione del bacino della laguna di Venezia”

ISMAELE RIDOLFI, Presidente Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord – Viareggio (LU)

 “Il più grande bacino fitodepurativo d’Europa”

RENATO DRUSIANI, Advisor Tecnico Utilitalia

“Gestione di un’area di fitodepurazione: l’esperienza di una multiutility”

GIANCARLO GUSMAROLI, Direzione Tecnica C.I.R.F. (Centro Italiano Riqualificazione Fluviale)

“La riqualificazione fluviale  a servizio del disinquinamento naturale”

Il nostro ruolo per poter essere “europei”

FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI

 Ore 13.00

Conclusioni:

BARBARA DEGANI, Sottosegretario Ambiente

Coordinatore: Fabrizio Stelluto, Responsabile Ufficio Comunicazione ANBI

Progetto di pulizia del Delta del Po

Lo ha proposto il Consorzio di bonifica su finanziamento della regione
Corsi di educazione ambientale e informazione per tutti gli alunni del Basso Polesine
La salvaguardia del Delta del Po, territorio di grande valenza ambientale dal degrado procurato dai rifiuti che vengono abbandonati nei terreni e nelle acque, è l’obiettivo del neonato progetto “Delta del Po pulito”, finanziato dalla Regione Veneto e realizzato in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Delta del Po. “ (altro…)

Consorzio Acque Risorgive: CONTRIBUTO DI BONIFICA: IN ARRIVO 260 MILA AVVISI DI PAGAMENTO

Quest’anno si potrà versare con un semplice click dal proprio smartphone

Il Consorzio conta di incassare oltre 18 milioni che saranno impiegati per la sicurezza del territorio

 Nei prossimi giorni saranno recapitati ai proprietari di immobili (terreni e fabbricati) che si trovano nel comprensorio del Consorzio Acque Risorgive gli avvisi di pagamento del contributo di bonifica per l’anno 2015. Si tratta di oltre 260 mila avvisi (compresi quelli per il recupero degli arretrati riferiti agli importi sotto i 16,53 euro per gli anni 2013 e 2014): quelli con importo sotto i 200 euro sono pagabili in unica rata con scadenza 10 settembre; quelli con importo uguale o superiore ai 200 euro sono pagabili in due rate con scadenza 10 settembre e 30 ottobre. Anche gli intestatari delle 2.281 concessioni rilasciate dal Consorzio su aree demaniali o non demaniali in gestione e manutenzione consorziale e di collegamenti idrici riceveranno l’avviso di pagamento in rata unica, con scadenza 10 settembre. (altro…)

MOGLIANO VENETO: NUOVA AREA UMIDA LUNGO LO SCOLO ZERETTO

I lavori, per un importo complessivo di oltre 1 un milione e 100 mila euro, entreranno nel vivo dopo le ferie estive. Prevista una riduzione di azoto pari a circa 2.000 tonnellate l’anno

 Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha avviato le operazioni preliminari dei lavori per la realizzazione dell’area umida lungo lo scolo Zeretto in comune di Mogliano Veneto, che entreranno nel vivo dopo l’interruzione per le ferie estive. Il progetto, per un importo complessivo di € 1.112.913,00, si inserisce nel piano per il disinquinamento della laguna di Venezia: con questi lavori si arriverà a massimizzare la riduzione dei carichi inquinanti di azoto e fosforo. “Grazie a questo intervento, spiega il direttore del Consorzio, ing. Carlo Bendoricchio, esempio di progettazione multidisciplinare che mira alla riqualificazione del territorio restituendogli le antiche valenze fluviali concependo le opere idrauliche nel rispetto paesaggistico e ambientale, alla laminazione delle piene, all’abbattimento degli inquinanti, alla creazione di una rete ecologica che salvaguardi la biodiversità, si stanno realizzando opere che mitigheranno il rischio idraulico in un’area soggetta ad esondazioni da parte del fiume Zero”.

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