Tra i partner, i Consorzi di bonifica Brenta e Alta Pianura Veneta

E’ stato sottoscritto il 20 gennaio scorso un importante documento che sancisce la collaborazione tra i principali Enti gestori idrici, tra cui il nostro Consorzio, e che prevede entro il 2014 la predisposizione di un contratto di falda, primo caso in Italia.

L’Alta Pianura Vicentina è caratterizzata da una delle falde idriche più rilevanti del Nord Est e d’Italia e dal fenomeno delle risorgive, che oltre a vivificare il territorio attraversato, generano numerosi ambiti di pregio naturalistico. 

Il patrimonio idrico sotterraneo è di notevole importanza: gli acquiferi di questa zona, infatti, costituiscono la fonte di approvvigionamento idrico per il territorio sia vicentino che padovano, per un totale di circa 400.000 abitanti. Inoltre, questa notevole disponibilità idrica ha permesso lo sviluppo di numerose attività industriali, che necessitano di elevati volumi d’acqua nel loro ciclo produttivo, e il contemporaneo accrescimento delle attività legate al settore agricolo, strettamente connesse alla fornitura di acqua per scopi irrigui.

Negli ultimi decenni, tuttavia, il delicato equilibrio tra l’uso della risorsa idrica sotterranea e la naturale capacità di ravvenamento della stessa è venuto meno.

Il progetto AQUOR, che ha ottenuto un finanziamento europeo di circa 700.000 euro nell’ambito del programma Life, è iniziato nel settembre 2011 con un

programma di tre anni, ed è stato concepito come azione dimostrativa atta a favorire l’inversione dell’attuale trend di sovra-sfruttamento delle risorse idriche sotterranee e a incrementare il tasso di ricarica, con lo scopo di riequilibrare le falde e di garantirne l’uso sostenibile.

Oltre ad una decina di iniziative concrete di ricarica della falda già attivate, i partner del progetto AQUOR (tra cui il nostro Consorzio) hanno inteso ampliare l’orizzonte con un obiettivo ancora più ambizioso: il Contratto di Falda, un idoneo strumento per affrontare la delicata questione del riequilibrio delle falde dell’Alta Pianura Vicentina.

Il Contratto di Falda è un atto volontario di impegno condiviso da parte di diversi soggetti pubblici e privati, a vario titolo interessati alla gestione sostenibile delle risorse idriche, per la condivisione della modalità di lavoro volte a perseguire il riequilibrio delle falde. Si può configurare come processo di programmazione negoziata e, in coerenza con la pianificazione vigente e nel rispetto delle competenze specifiche dei vari attori territoriali, consentendo di portare a sistema le diverse istanze territoriali che ruotano intorno alle acque sotterranee in una visione unitaria, una governance integrata e una azione coordinata.

Il Contratto di Falda si ispira all’esperienza dei Contratti di Fiume, nata in Francia nel 1981 come risposta alla necessità di individuare modalità efficienti ed efficaci di gestione sostenibile dei corsi d’acqua. Il documento finale del secondo Forum Mondiale dell’Acqua, tenutosi a L’Aja (Olanda) nel marzo 2000, ha riconosciuto i Contratti di Fiume quali strumenti che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci”. Ad oggi in Europa si registrano più di 300 esperienze attivate (tra cui circa 250 in Francia e 60 in Italia), con diverse declinazioni idrografiche (Contratto di Lago, di Costa, di Foce, ecc.). La declinazione idrografica rivolta alle falde introdotta dal progetto AQUOR costituisce un caso innovativo a livello italiano.

Il Contratto di Falda consentirà di individuare un Programma di Azione che potrà relazionarsi con il Piano di Gestione delle Acque del Distretto delle Alpi Orientali (Direttiva Quadro sulle Acque CE/2000/60, all. IV, parte B).

Il gruppo proponente del Contratto di Falda è costituito dal partenariato di AQUOR (Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Consorzio di bonifica Brenta, Acque Vicentine spa, Alto Vicentino Servizi spa, Centro Idrico di Novoledo e Veneto Agricoltura), con il coordinamento della Provincia di Vicenza. Il processo sarà aperto a tutti i soggetti, pubblici e privati, a vario titolo interessati alla gestione sostenibile delle risorse idriche sotterranee, con particolare riferimento all’alta pianura vicentina.