Non solo grandi interventi infrastrutturali, la prevenzione passa anche attraverso il monitoraggio della rete idrica per comprenderne lo stato di salute e riuscire a prevenire le emergenze. Questo il tema al centro della seconda giornata di COWM, Citizen Observatories for Water Management, andata in scena a Venezia e organizzata dall’Autorità di Bacino dei Fiumi dell’Alto Adriatico, sotto l’alto patrocinio della Commissione Europea, del Ministero per l’Ambiente e della Protezione Civile Nazionale, a cui hanno partecipato i Consorzi di bonifica del Veneto.
“Dopo decenni in cui il cittadino è stato impotente di fronte alla devastazione urbanistica del territorio, oggi le comunità sono rimesse al centro della governance delle acque – ha aggiunto il Direttore Anbi Veneto, Andrea Crestani – sia attraverso gli Osservatori dei Cittadini, al centro di COWM, ma anche con i Contratti di Fiume, strumenti strategici di pianificazione territoriale attraverso la partecipazione dal basso”. “Oggi si è dimostrato come la vicinanza tra Regione del Veneto, Consorzi di Bonifica, Autorità di Bacino e società private come CAE – ha concluso il Presidente Anbi Veneto, Giuseppe Romano – possa produrre, soprattutto in una fase di crisi economica come questa, ottimi risultati sul piano della sicurezza idrogeologica. Questo è possibile anche grazie ad un uso sempre più proficuo della tecnologia in ambito di monitoraggio degli argini e gestione delle acqua ai fini di prevenire i fenomeni alluvionali”.