Entra nel vivo il progetto sperimentale di contrasto alla nutria sostenuto dalla Regione del Veneto che vede nei consorzi di bonifica i soggetti attuatori in coordinamento con ANBI Veneto.

Con la firma, in data odierna, della Convenzione tra la Regione del Veneto e i consorzi di bonifica, entra nella fase operativa il nuovo progetto sperimentale voluto dall’Amministrazione Regionale finalizzato ad aumentare l’efficacia delle azioni di controllo ed eradicazione della nutria sull’intero territorio regionale. Il progetto si dovrà sviluppare nell’ambito del triennio 2025-2027 con una dotazione complessiva di 1,5 milioni di euro.

Inauguriamo oggi un nuovo corso contro il proliferare delle nutrie. I consorzi di bonifica si mettono a disposizione della Regione del Veneto per risolvere un problema non più rinviabile. Lo fanno in virtù della loro capillare presenza sul territorio e della cura con la quale, quotidianamente, operano nel tenere in efficienza la rete idraulica e prevenire frane e smottamenti.
È un lavoro troppo spesso vanificato proprio da questa specie aliena, con danni che affliggono l’agricoltura e, in senso più ampio, la sicurezza di tutti i cittadini, visto che le sommità arginali sono spesso sormontate da infrastrutture viarie e vista l’importanza che gli argini hanno nel difendere campagne e centri abitati dagli allagamenti. – Ad affermarlo è il presidente di ANBI Veneto Alex VantiniRingraziamo l’assessore regionale al Territorio, alla Caccia e alla Pesca, Cristiano Corazzari che, promuovendo e sostenendo economicamente il progetto, sta dando una risposta concreta ai segnali d’allarme lanciati dai nostri uomini e dagli agricoltori impegnati ogni giorno, sotto la pioggia o sotto il sole scottante, nei territori solcati dai canali in gestione consortile.

500 mila euro nel 2025; è la prima tranche di un programma di spesa che si dovrà sviluppare nell’ambito del triennio 2025-2027 con una dotazione complessiva di 1,5 milioni di euro: 500 mila euro per ciascuna annualità.

I Consorzi di Bonifica diventano soggetti attuatori privilegiati del Piano: spetterà loro comporre e gestire le squadre degli operatori abilitati al controllo, favorendo il raccordo operativo con la Polizia Provinciale, di organizzare lo smaltimento delle carcasse, di raccogliere ed elaborare le informazioni sui capi catturati. Ulteriore novità è l’assegnazione di contributi forfettari a favore degli operatori volontari impegnati nelle operazioni di controllo. Comprendono un’indennità chilometrica, un rimborso per le cartucce utilizzate, e un corrispettivo di 3 euro per ogni capo abbattuto e consegnato al centro di stoccaggio. Verrà premiato chi conferirà almeno dieci capi a uscita. Inoltre, è previsto che tra i costi elegibili a rimborso siano ricompresi quelli assicurativi, la tassa sul porto d’armi, l’iscrizione annuale all’ATC o al CA e quelli per l’acquisto di alcune dotazioni antinfortunistiche funzionali all’esercizio delle attività di controllo.

ANBI Veneto, nel suo ruolo istituzionale di coordinatore dei consorzi di bonifica, avrà, infine, il compito di raccogliere i dati per elaborare un report su scala regionale che scatti un’istantanea circa l’avanzamento degli interventi.

Venezia, 29 maggio 2025

Didascalia foto di gruppo: da sx a dx, in alto Andrea Pegoraro, presidente consorzio di Bonifica Veneto Orientale; Roberto Branco, pres. Consorzio Adige Po; Virginia Taschini, pres. Consorzio Delta del Po; seduti, Alex Vantini, pres. ANBI Veneto e consorzio Veronese, Cristiano Corazzari, assessore regionale a Territorio, Caccia e Pesca.

Didascalia foto di gruppo: da sx a dx, in alto Andrea Pegoraro, presidente consorzio di Bonifica Veneto Orientale; Roberto Branco, pres. Consorzio Adige Po; Virginia Taschini, pres. Consorzio Delta del Po; seduti, Alex Vantini, pres. ANBI Veneto e consorzio Veronese, Cristiano Corazzari, assessore regionale a Territorio, Caccia e Pesca.