Il secondo stralcio dell’Oasi di Noale sarà presentato alla cittadinanza martedì 12 maggio in un incontro pubblico promosso dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive, in accordo con l’Amministrazione comunale. Con inizio alle ore 20.30, presso la sala civica ‘Rinaldo Maso’ in via Ongari, i tecnici illustreranno il progetto e lo studio di impatto ambientale che saranno consultabili a breve sul sito della Regione.

“Il progetto – spiega il direttore, ing. Carlo Bendoricchio – prevede la realizzazione e ricostruzione di un’area umida, finalizzata alla fitodepurazione delle acque derivate dal Rio Draganziolo, sfruttando la presenza delle depressioni nel terreno, dovute all’ex attività di cava, che oggi presentano caratteristiche di naturalità molto elevate e costituiscono un elemento di pregio paesaggistico tanto da essere state individuate come Sic, sito di interesse comunitario”.

Il progetto del secondo stralcio è inserito tra gli interventi, a cura del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, di riqualificazione ambientale lungo il basso corso del fiume Draganziolo per la riduzione dei nutrienti versati nella laguna di Venezia. “L’intervento – spiega ancora Bendoricchio – comporterà evidenti effetti migliorativi, in particolare per l’elemento acqua e per gli aspetti legati alla qualità del sistema naturalistico”.

Oltre alle indubbie ricadute positive per la comunità noalese, come spiega l’assessore all’ambiente, Alessandra Dini: “La realizzazione del secondo stralcio dell’oasi Cave di Noale andrà a creare un’area umida che insieme al primo stralcio conterà di una superficie di circa 12 ettari. Un polmone verde a ridosso del centro di Noale che grazie al lavoro del Consorzio e all’attenta gestione del comitato WWF e dei molti volontari sarà visitabile dalla cittadinanza e da tutti gli amanti di aree come questa che vengono da fuori provincia e fuori regione ad ammirare gli aironi rossi e tutte le specie che in questi anni si sono insediate nell’oasi”.
Con la presentazione al pubblico del progetto e del relativo studio di impatto ambientale si apre la fase di 60 giorni in cui i cittadini possono presentare osservazioni.

Enrico Scotton