Fitodepurare l’acqua per un’irrigazione di qualità. Questo il leit motiv che ha portato alla creazione del bacino irriguo denominato “Monastero”, a Montagnana, nel padovano.
Si tratta di un’esperienza unica in Italia che è stata presentata stamane nel corso della Conferenza Nazionale Anbi (Unione Nazionale Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) di Firenze, in occasione del 50° anniversario dell’alluvione fiorentina. La due giorni di conferenza ha visto la partecipazione dei Consorzi di bonifica provenienti da tutta Italia.
Tema centrale è stato il futuro della risorsa idrica non solo come risorsa primaria di vita, ma come fondamentale fattore economico per lo sviluppo del territorio italiano.
Proprio per questo, nella giornata di oggi, dedicata alle best practises dei Consorzi, presso il Cinema Teatro Odeon, Lamberto Cogo, Ingegnere del Consorzio di bonifica Adige Euganeo ha presentato il proprio innovativo progetto in campo irriguo/ambientale.
“Si tratta di un’area di circa 900 ettari, dove le acque provenienti dal fiume Fratta tramite un’opera di presa, entrano all’interno di un bacino di lagunaggio e fitobiodepurazione verticale a ciclo continuo che ha lo scopo di trattare le acque prelevate e ridurne di oltre il 90% la carica micro batteriologica. Per evitare lo spreco della risorsa idrica, un sottobacino di circa 180 ettari dei 900 totali è irrigato tramite una rete in pressione di circa 13 mila metri, e consegna alle aziende agricole l’acqua depurata attraverso degli idranti” commenta Giuseppe Romano, Presidente di Anbi Veneto.
I rimanenti 720 ettari del bacino Monastero sono irrigati grazie all’impinguamento delle canalizzazioni consortili.
Il progetto è stato finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per un importo di concessione di € 4.221.067,30.