Lettera aperta del Presidente di ANBI Veneto, Giuseppe Romano.

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L’andamento climatico di questo ultimo mese ha evidenziato ancora una volta la grande importanza che svolge la pratica irrigua nelle nostre campagne.

L’irrigazione non è solo un importante fattore di produzione per le aziende agricole ma svolge in modo determinante un’azione ambientale essenziale per mantenere durante l’estate il nostro paesaggio agrario o rurale tipico della nostra regione.  Privare dell’irrigazione il nostro territorio significa non solo far morire un’agricoltura di qualità come quella veneta ma anche trasformare la nostra verde campagna in un territorio arido, secco, arso dal sole, con la conseguente risalita del cuneo salino lungo tutte le coste. Irriconoscibile. L’agricoltura utilizza l’acqua e non la consuma restituendola al territorio, rimpinguando le falde e in molti casi migliorandone la qualità. 

L’acqua utilizzata dall’agricoltura non va a depurarsi dopo il suo “consumo” come succede per tutti gli altri usi in cui la risorsa viene perduta. In agricoltura per una parte l’acqua ritorna nel suo ciclo attraverso l’evaporazione, in un’altra viene trattenuta dalle piante, mentre la maggior parte ritorna nel sottosuolo.

Questa non è un immagine così lontana, in quanto basti pensare che abbiamo aree importanti in tutta la fascia pedemontana, dove le acque superficiali nelle campagne sono distribuite artificialmente dai Consorzi. Dalle derivazioni a monte, dai fiumi o dai laghi artificiali dove si preleva questa acqua si innervano migliaia di canali artificiali che distribuiscono alle campagne la preziosa risorsa.

Nella pianura migliaia di km di canali vengono usati per scolare le acque in eccesso durante l’inverno, mentre durante l’estate vengono utilizzati per i prelievi ad uso irriguo. L’agricoltura Veneta utilizza per il 95% dei suoi fabbisogni acqua superficiale e ricorre per la restante percentuale ad acqua sotterranea tramite pozzi.

Perché allora se è cosi importante e fondamentale l’irrigazione nelle campagne ad ogni stagione siccitosa si scatenano conflitti a causa dei diversi interessi legati al suo utilizzo?

Forse perché oggi tutti pensano al loro piccolo confine ignorando che l’utilizzo della risorsa idrica in Italia ha una sua scala di priorità ben definita per legge.

Gli usi o utilizzi non possono essere modificati a piacimento e va cercato il compromesso per superare queste continue emergenze. Se le priorità d’uso della risorsa sono riservati a quello UMANO e all’IRRIGAZIONE, con a seguire tutti gli altri usi (idroelettrico, turistico ecc..) in emergenza si devono rispettare queste priorità e non nascondersi dietro ai singoli interessi.

L’agricoltura, da parte sua e grazie all’attività dei Consorzi Irrigui, sta ammodernando tutte le strutture, riconvertendo impianti, investendo in tecnologia al fine di risparmiare il più possibile la risorsa idrica. Gli altri cosa stanno facendo?

L’agricoltura sa benissimo il valore dell’acqua in estate e quanto vale il suo risparmio.

Perché allora dobbiamo far morire un territorio?

Nel Rodigino il cuneo salino sta risalendo per decine di km nelle campagne e le derivazioni dal fiume PO sono a secco perché a monte tutti usano la risorsa e ad una legittima richiesta da parte dell’Autorità di rilasciare più acqua dal Lago di Garda, affinché attraverso il Mincio  venga rimpinguato il tratto terminale del grande fiume  e vengano ristorate le campagne, ci troviamo di fronte ad una situazione in cui gli interessi sono più forti delle leggi con conseguente risposta negativa “dal Lago di Garda non si rilascia nulla in più”.

Concordiamo con la Regione Veneto sulla richiesta di un rilascio maggiore dal Lago di Garda di 25 metri cubi al secondo e chiediamo che l’autorità competente faccia rispettare le priorità della Legge.

“Fatta la Legge trovato l’inganno”, qui invece siamo di fronte al non rispetto delle Leggi, a un territorio costretto a soccombere, con un comparto agricolo che si deve rassegnare  a perdere l’intera produzione e a subire milioni di euro di danni.

Perché tutto questo??? Chiediamo che si intervenga e che le Autorità competenti facciano rispettare le priorità previste dalla Legge e, forse,  attraverso questa strada riuscire finalmente a trovare il giusto equilibrio per rendere sempre più sostenibile il nostro territorio.