Anche in questo momento di grave emergenza sanitaria i Consorzi di Bonifica sono all’opera grazie a squadre di pronto intervento attive in tutto il territorio, impegnate a mantenere i servizi essenziali soprattutto a servizio della filiera agricola a cui fa capo il comparto alimentare. Purtroppo questo inizio d’anno, come accadde nel 2017, è stato caratterizzato da poche precipitazioni: a pochi giorni dall’inizio della stagione irrigua siamo già in emergenza idrica”. Ad affermarlo è il direttore di Anbi Veneto, Andrea Crestani, che a due settimane dal 15 aprile, data che segna in Veneto l’inizio della stagione irrigua, traccia una panoramica sulla situazione delle campagne dal punto di vista della risorsa idrica.

“Lo scenario che sta emergendo dall’Osservatorio della risorsa idrica delle Alpi Orientali – spiega Crestani – per il momento è di criticità bassa; tuttavia, a fronte di un livello d’acqua invasata nei bacini montani al di sopra della media, in pianura, i fiumi registrano portate al limite del deflusso vitale e le campagne sono in stato siccitoso per la mancanza di piogge.”

Lo scorso 15 marzo – continua Crestani – si sono aperte le paratoie del canale LEB (la principale opera irrigua del Veneto, che attraversa le province di Verona, Vicenza e Padova trasportando acqua irrigua dell’Adige fino al Bacchiglione e irrigando anche parte della provincia di Venezia) e si sta dunque impinguando la vasta rete dei canali irrigui collegati, ma se nei prossimi giorni non pioverà non avremo i fiumi sufficientemente pieni per garantire le derivazioni al momento delle semine, e a quel punto il rischio è che si passi da una criticità bassa a una criticità media a un livello di criticità maggiore”.

Crestani ritorna sull’importanza di un piano pluriennale strategico d’investimenti per le opere irrigue. “La situazione attuale ci ricorda quanto siano importanti gli investimenti per rendere più efficiente la rete irrigua e fronteggiare al meglio i cambiamenti climatici. In Veneto abbiamo 15mila km di canali irrigui che servono oltre 600mila ettari di campagne. La maggior parte dell’irrigazione avviene a scorrimento, un sistema che non permette l’efficientamento della risorsa. I Consorzi della regione sono pertanto impegnati in un ampio piano di riconversione verso sistemi di irrigazione pluvirrigui che comportano un risparmio anche del 50% dell’acqua.”

Una riconversione importante ma anche onerosa. “I Consorzi di Bonifica del Veneto nel 2018 sono riusciti ad attrarre oltre 150 milioni di euro in finanziamenti statali per l’efficientamento irriguo. Però queste risorse non bastano è per questo che l’Anbi nazionale sta presentando al Governo un piano di investimenti strutturato e pluriennale. In questi giorni siamo giustamente tutti concentrati sulla crisi sanitaria dovuta al Coronavirus ma ricordiamoci che investire nell’irrigazione significa investire nell’agricoltura e mai come oggi è evidente quanto sia importante avere una filiera agroalimentare solida ed efficiente.”

 

29 marzo 2020