Le assemblee dei Consorzi di Bonifica del Veneto riunitesi in questi giorni per la prima volta dopo le elezioni del 15 dicembre 2019 hanno nominato i consigli di amministrazione e rispettivi presidenti. Nello specifico questi i nominativi dei presidenti per il quinquennio 2020 – 2024. Consorzio di Bonifica Veronese (sede a Verona): Alex Vantini; Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta (sede a San Bonifacio – Vr): Silvio Parise; Consorzio di Bonifica Adige Euganeo (sede a Este – Pd): Michele Zanato; Consorzio di Bonifica Adige Po (sede a Rovigo): Roberto Branco; Consorzio di Bonifica Brenta (sede a Cittadella – Pd): Enzo Sonza; Consorzio di Bonifica Bacchiglione (sede a Padova): Paolo Ferraresso; Consorzio di Bonifica Piave (sede a Montebelluna – Tv): Amedeo Gerolimetto; Consorzio di Bonifica Acque Risorgive (Sede a Venezia-Mestre): Francesco Cazzaro; Consorzio di Bonifica Delta del Po (sede a Taglio di Po-Ro): Adriano Tugnolo; Consorzio di Bonifica Veneto Orientale (sede a San Donà di Piave – Ve): Giorgio Piazza.

Alex Vantini, del Consorzio Veronese, Amedeo Gerolimetto del Consorzio Piave, e Roberto Branco, del Consorzio Adige Po, sono alla prima esperienza alla guida di un Consorzio di Bonifica, gli altri sette hanno iniziato il loro secondo mandato.

A completare il panel dei presidenti del sistema consortile veneto sarà, nelle prossime settimane, la nomina del presidente del Consorzio di secondo grado Lessinio-Euganeo-Berico.

Cambiamenti climatici e deflusso ecologico rappresentano due dei grandi temi che caratterizzeranno strategie e progettualità della bonifica veneta nei prossimi cinque anni.

I Consorzi dovranno inoltre dare continuità ai percorsi virtuosi e “di sistema” che hanno permesso negli anni più recenti di attrarre importanti finanziamenti ministeriali per sicurezza idraulica, l’irrigazione, la realizzazione e l’efficientamento degli invasi utili sia in ottica di prevenzione delle esondazioni che immagazzinamento di risorsa idrica. Per i consorzi dell’area costiera fondamentale saranno le opere di contrasto della risalita del cuneo salino e rafforzamento degli argini amare. Per i consorzi della pedemontana sarà importante la prosecuzione dei lavori legati alla ricarica delle falde acquifere, la realizzazione e l’efficientamento di centrali idroelettriche per la produzione di energia verde. Nel complesso sempre più importanza avranno le tematiche ambientali vista le competenze acquisite e riconosciute nella realizzazione e gestione di oasi, aree umide e di fitodepurazione, polmoni verdi preziosi per un Veneto fortemente urbanizzato dove il consumo del suolo troppo spesso non ha tenuto in sufficiente considerazione le esigenze dell’acqua, della natura e dei suoi abitanti.