Giuseppe Romano, Presidente UVB: “L’investimento in prevenzione per la tutela del territorio va inquadrato nell’indispensabile revisione della spesa pubblica, perché abbiamo dimostrato che riparare i danni post-emergenza costa 5 volte di più che prevenirli, senza contare il tributo in vite umane e le pesanti conseguenze sociali, che allagamenti e alluvioni comportano per le comunità. La salvaguardia idrogeologica interessa sì la gestione dell’ambiente, ma è soprattutto una questione, che condiziona l’economia del Paese e la qualità della vita dei suoi abitanti.
In materia di salvaguardia del suolo dobbiamo evitare – prosegue Romano – che il prossimo Governo si orienti verso l’ennesima “riorganizzazione” del settore, arenandosi nelle lungaggini della politica. In realtà, serve solo dare il via ad un grande piano di manutenzione del territorio, articolato per distretti idrografici, valorizzando il lavoro di realtà quali le Autorità di Bacino ed i Consorzi di bonifica. Non servono nuovi livelli decisionali, né nuove norme; bisogna altresì agire in fretta, perché la crescente cementificazione del territorio non si ferma, aumentando i problemi di equilibrio ambientale, di cui sono esempio fenomeni quali la subsidenza e la salinizzazione delle falde acquifere. In seguito voglio sottolineare l’importanza di un finanziamento pluriennale sul Piano Irriguo Nazionale, che non dovrà andare a toccare le risorse regionali e che prevede la realizzazione di progetti esecutivi finalizzati all’ammodernamento degli impianti irrigui per una sensibile riduzione dei consumi idrici. Inoltre, volendo cogliere le opportunità offerte dalla prossima programmazione sullo sviluppo rurale, l’Unione Veneta Bonifiche sta lavorando con le Associazioni di Categoria per dare il via ad un importante progettualità per l’irrigazione veneta, ovvero realizzare un Piano Irriguo Regionale. Il piano – spiega Romano – nasce dalla necessità di pianificare gli interventi nel campo delle infrastrutture irrigue con l’obiettivo di razionalizzare gli investimenti in base alle esigenze delle aree agricole venete, ammodernando il settore, al fine di fronteggiare la siccità e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.
I temi della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico, oltre che dell’irrigazione – conclude il Presidente U.V.B. – devono essere prioritari nell’agenda politica, evitando che se ne parli solo in occasione di luttuose emergenze quali alluvioni e siccità.”