L’intervento è frutto del protocollo di intesa siglato tra la Città Metropolitana e il Comune finanziato con 43.500 euro. Il sistema di fossi sarà collegato con l’idrovora di Lova
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha dato il via la scorsa settimana ai lavori per la messa in sicurezza delle aree limitrofe a via Fossa del Palo, nella frazione Calcroci in comune di Camponogara, interessate da frequenti esondazioni e ristagno di acque meteoriche. Si tratta di un intervento previsto da un protocollo siglato tra la Città Metropolitana di Venezia e il Comune di Camponogara, il quale ha poi affidato con apposita convenzione la progettazione e la realizzazione dei lavori al Consorzio di bonifica. L’importo del finanziamento, suddiviso tra i due enti, ammonta a € 43.500, di cui per lavori € 26.535,00.
“Si tratta di un intervento importante – spiega il direttore ing. Carlo Bendoricchio – per ridurre gli allagamenti che si sono verificati nell’area nel corso degli ultimi anni e quindi migliorare le condizioni di sicurezza idraulica. Esso è frutto della volontà del Comune di dare soluzione ad alcune situazioni di criticità che ha trovato la disponibilità della Città metropolitana a cofinanziare l’intervento. E’ questa la strada giusta sulla quale proseguire anche in futuro”.
Per permettere uno scolo efficace è necessario migliorare l’efficienza idraulica dei due fossati esistenti, attraverso una riprofilatura delle sezioni con l’asporto del materiale che si è con il tempo sedimentato a causa di un’insufficiente manutenzione della vegetazione e, in parte, delle pratiche agricole che causano il franamento di materiale terroso all’interno dell’alveo. Saranno successivamente puliti alcuni tombinamenti, altri saranno rimossi e sostituiti con elementi di diametro maggiore per adeguarli alla diversa portata d’acqua. Sarà inoltre realizzato un nuovo tombinamento di 50 metri per collegare i fossati con il manufatto sottopassante il corso d’acqua ed eseguito l’espurgo del fossato esistente in modo da permettere un regolare deflusso del sistema di fossi verso il collettore Beccanelle e quindi verso l’idrovora di Lova. In questo modo, nelle occasioni di piena del Tronco di Tramontana, sarà possibile trasferire le portate di acqua generate dal bacino in questione verso il sistema di bonifica meccanica.