“La questione del Deflusso Ecologico sarà uno degli argomenti più caldi di questo 2021, in ballo c’è infatti la sopravvivenza del territorio regionale così per come lo conosciamo: con il suo paesaggio, l’agricoltura, la mitigazione dei mutamenti climatici. Bene dunque l’impegno da parte della Regione del Veneto di agire, con i Consorzi di Bonifica, le organizzazioni agricole e gli operatori idroelettrici, verso l’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali, e quindi verso i ministeri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e delle Infrastrutture, per una richiesta di deroga alla Comunità europea.”

Ad affermarlo è Francesco Cazzaro, presidente di ANBI Veneto, l’associazione che riunisce gli 11 Consorzi di Bonifica regionali, nel corso dell’audizione sul Deflusso Ecologico tenutasi giovedì 28 gennaio 2021 presso la seconda Commissione Consiliare (Ambiente) e a pochi giorni dalla riunione di ANBI nazionale nella quale sono state coinvolte tutte le Autorità di Bacino.

“Se applicati alla lettera, i rigidi criteri di definizione del deflusso ecologico dei fiumi previsti dall’Unione Europea rappresenterebbero un grave danno ambientale per tutta la regione, con conseguenze anche su molte attività economiche, in primis l’agricoltura da cui deriva gran parte del cibo che finisce sulle nostre tavole. Con Deflusso Ecologico infatti s’intende il livello minimo di acqua che deve essere lasciata in un fiume per garantire la sua tutela e la tutela delle specie animali e vegetali che lo popolano. Il problema è che i rigidi criteri comunitari, basati sulle caratteristiche dei grandi fiumi continentali che hanno portate molto superiori rispetto ai nostri fiumi dal carattere torrentizio, comportano una drastica riduzione della presenza d’acqua nella rete idraulica minore con conseguenze disastrose sui territori solcati da questa innervatura di canali.”

“È fondamentale far passare il concetto che questo aspetto, apparentemente così tecnico, ha conseguenze dirette su tutti i cittadini – continua Cazzaro – l’acqua che scorre sui canali irrigui ha infatti un fondamentale valore ambientale. Non solo alimenta le campagne e nutre le produzioni agricole; da essa dipende anche il verde del nostro paesaggio, la mitigazione dei mutamenti climatici, la ricarica delle falde acquifere, la salute delle risorgive, il contrasto alla risalita del cuneo salino, nonché aspetti sanitari visto il compito di vivificazione che hanno per le aree urbane.”

“L’Assessore regionale all’Ambiente Bottacin – conclude Cazzaro – ha posto poi l’accento anche su un altro tema collegato al Deflusso Ecologico ovvero la conseguente diminuzione d’acqua negli invasi montuosi, impedendo così l’accumulo di risorsa preziosa per l’irrigazione e anche per la produzione di energia elettrica. La deroga di tempistiche e parametri è fondamentale per uscire da una visione che, con il pretesto di salvare i fiumi, rischia di mettere in ginocchio il territorio.”