Dall’anno 2014 l’Università di Verona sta conducendo un importante progetto di indagine archeologica a Gazzo Veronese, in accordo di collaborazione con la Soprintendenza Archeologia del Veneto, con il Comune di Gazzo Veronese e con l’Università “La Sapienza” di Roma.
L’obiettivo della campagna archeologica, che si sta svolgendo in località Ronchetrin, è quello di definire il tracciato, le caratteristiche tecniche e l’inquadramento cronologico dell’importante strada romana comunemente nota come via Claudia Augusta, che collegava Ostiglia (e quindi II Po) con Verona e da qui l’Oltralpe attraverso la valle dell’Adige.
La strada, ben visibile in alcuni tratti nelle fotografie aeree e anche camminando sul campi e oggetto di importanti progetti di valorizzazione in particolare per quanto riguarda il tratto a nord di Verona, non era mai stata oggetto finora di specifiche ricerche sul campo e di uno scavo.
GII scavi si sono rivelati di particolare interesse, in quanto hanno evidenziato il terrapieno stradale largo circa 10 metri costruito in età romana per attraversare terreni bassi e soggetti a impaludamento, e anche una dozzina di tombe al lato della strada: tali tombe, databili fra la fine del I sec. a.C. e gli inizi del II d.C., hanno restituito materiali intatti, fra cui monete, lucerne e vari balsamari in vetro, oltre ai frammenti di una grande monumento funerario in pietra veronese, di cui si sono raccolti parti della statua di una sfinge posta a protezione del monumento stesso.
Oltre allo scavo il progetto di ricerca intende continuare anche con l’attività di ricognizione topografica al fine di chiarire il tracciato della strada antica e di vederne i siti correlati.
Anche il Consorzio di Bonifica Veronese partecipa a questo importante progetto culturale con propri uomini e mezzi, soprattutto nella fase iniziale e finale degli scavi per predisporre il terreno al lavoro degli archeologi.
Una partecipazione che si ripete anche quest’anno dopo quanto fatto negli scorsi anni.