La Regione del Veneto si avvale del supporto dei consorzi di bonifica per il progetto sperimentale di eradicazione della nutria. L’iniziativa, che porta la firma dall’assessore regionale alla Caccia Cristiano Corazzari, intende contrastare un problema che ormai minaccia la sicurezza di tutti i cittadini.

I consorzi di bonifica, nella loro quotidiana azione di presidio del reticolo idraulico minore, si mettono a disposizione della Regione del Veneto per risolvere un problema che riguarda tutti i cittadini e di cui spesso non si ha una completa percezione. Le nutrie rappresentano una vera calamità per tutti, causano frane e cedimenti che mettono a repentaglio la sicurezza di centri abitati e campagne, minacciano la sicurezza di chi transita sulle strade, sentieri, piste realizzate sulle sommità arginali, vanificano il fondamentale lavoro di manutenzione della rete idraulica. Di fatto il problema è molto più grave di quanti si pensi, visto che le tane si ramificano in profondità per diversi metri, con sviluppi che dall’esterno non sono neanche intuibili.”

Ad affermarlo è Alex Vantini, il presidente di ANBI Veneto, l’associazione regionale dei consorzi di bonifica e irrigazione, nel commentare la delibera della Giunta Regionale che dà il via al progetto sperimentale triennale per contrastare la proliferazione della nutria e che vede i consorzi di bonifica protagonisti in coordinamento con ANBI Veneto.

IL PROGETTO

Lunedì 5 maggio 2025, infatti, la Regione del Veneto ha approvato un progetto sperimentale, per aumentare l’efficacia delle azioni di controllo ed eradicazione della nutria sull’intero territorio regionale. Si tratta della prima trance di 500.000 euro per l’anno in corso nell’ambito di un programma di spesa che si dovrà sviluppare nell’ambito del triennio 2025-2027 con una dotazione complessiva di 1,5 milioni di euro: 500 mila euro per ciascuna annualità. La novità è la scelta di attribuire un ruolo da protagonista ai Consorzi di Bonifica e alle Autorità di bacino, custodi dei corsi d’acqua interni, col fine di ottimizzare gli sforzi per combattere la nutria, specie particolarmente dannosa per l’ambiente in particolare per la tenuta idrogeologica del territorio in caso di eventi meteorologici estremi.  Il progetto è stato approvato con delibera di Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari. Ogni Consorzio firmerà una convenzione sperimentale con la Regione del Veneto che durerà in prima battuta fino al 31 dicembre 2025.

Spetterà ad ANBI Veneto, in coordinamento con i consorzi di bonifica, raccogliere dati e statistiche sulle attività di contrasto alla nutria, al fine di elaborare un report su scala regionale che scatti un’istantanea circa l’avanzamento degli interventi.

Attraverso questo progetto – spiega Alex Vantini –, l’assessore regionale alla Caccia Cristiano Corazzari dimostra ancora una volta, concretamente, l’attenzione al tema della sicurezza idraulica; lo ringraziamo per aver dato una risposta ai segnali d’allarme che in più occasioni il sistema dei consorzi di bonifica insieme al mondo dell’agricoltura ha lanciato in merito al fenomeno delle nutrie.

CORAZZARI: “CONSORZI DI BONIFICA SOGGETTI ATTUATORI PRIVILEGIATI”

La nutria è una specie che ha avuto una enorme espansione in Veneto, trovando il suo habitat ideale in un territorio caratterizzato dall’ampio numero di corsi d’acqua, ed è sotto gli occhi di tutti l’impatto dannoso che provoca, tra il pericolo per la tenuta degli argini e la devastazione delle colture -spiega l’assessore alla Caccia Cristiano Corazzari-. La situazione diventa sempre più critica ed è per questo che la Regione ha scelto di intervenire con questo progetto sperimentale che punta a incrementare gli abbattimenti e ad avere un maggior controllo sulla distribuzione e sugli effetti della specie sul territorio. I Consorzi di Bonifica attivi sul territorio regionale diventano soggetti attuatori privilegiati del Piano regionale di controllo della nutria, piano già approvato nel 2021, con il compito di comporre e gestire le squadre degli operatori abilitati al controllo, favorendo il raccordo operativo con la Polizia Provinciale, di organizzare lo smaltimento delle carcasse, di raccogliere ed elaborare le informazioni sui capi catturati”.

CONTRIBUTI FORFETTARI PER I VOLONTARI

La seconda novità introdotta dal progetto è l’assegnazione di contributi forfettari a favore degli operatori volontari impegnati nelle operazioni di controllo. Comprendono un’indennità chilometrica, un rimborso per le cartucce utilizzate, e un corrispettivo di 3 euro per ogni capo abbattuto e consegnato al centro di stoccaggio. Verrà premiato chi conferirà almeno dieci capi ad uscita. Inoltre è previsto che tra i costi elegibili a rimborso siano ricompresi quelli assicurativi, la tassa sul porto d’armi, l’iscrizione annuale all’ATC o al CA e quelli per l’acquisto di alcune dotazioni antinfortunistiche funzionali all’esercizio delle attività di controllo.

Grazie alla previsione di contributi specifici ai controllori volontari puntiamo a incrementare l’efficacia del Piano di controllo della nutria– aggiunge Corazzari-. Crediamo con convinzione nel ruolo dei Consorzi di Bonifica, enti che non solo hanno una conoscenza approfondita del territorio grazie al quotidiano presidio dei corsi d’acqua e al loro compito di manutentori ma che hanno anche una interlocuzione privilegiata con gli agricoltori. Inoltre hanno un ambito di intervento ottimale, e come enti di ampiezza sovracomunale operano all’interno di una dimensione territoriale ideale per intervenire anche in accordo con i singoli Comuni coinvolti”.