Da questo inverno si sta vivendo una notevole carenza idrica: piogge assai scarse; limitato manto nevoso in montagna, scomparso ormai da tempo, anche a fronte di elevate temperature dell’aria mantenutesi per lungo tempo, sia all’inizio che al termine della primavera; falde eccezionalmente basse; risorgive ai minimi valori di affioro. Il nostro Consorzio, gestore delle acque nel comprensorio di interesse, già dal 27 dicembre scorso era stato costretto a chiudere alcuni canali principali non essendo disponibile in Brenta una portata sufficiente nemmeno per i flussi di vivificazione, cosa mai avvenuta in passato se non nel 2015. La siccità è proseguita e ad aprile le derivazioni d’acqua nei canali erano arrivate addirittura a metà di quelle medie stagionali, e nello stesso fiume Brenta la situazione non era migliore, con valori di deflusso molto ridotti. Le falde a Cittadella erano ben 2 metri sotto la media, e le risorgive hanno toccato valori minimi storici, di circa 1 metro cubo al secondo (contro i 14 metri cubi al secondo degli anni Sessanta).

Le piogge di fine aprile e dei primi di maggio hanno concesso una tregua; per cui le portate nel Brenta, provenienti dalle zone montane, sono aumentate mentre il bacino del Corlo, che invasa le acque del torrente Cismon (principale affluente del Brenta) ha iniziato
fortunatamente a riempirsi. Il Consorzio tuttavia ha mantenuto alta l’attenzione ed ha perseguito una politica di massima prudenza, fortemente preoccupato dal quadro generale.
Lo stato generale di criticità in tutto il Veneto ha indotto la Regione a emanare un’ordinanza che ha imposto ai Consorzi la riduzione delle derivazioni e ai gestori dei serbatoi di invasarli. L’ordinanza è stata poi prorogata fino al 15 giugno. Tuttavia il 10 giugno le portate fluviali hanno iniziato a calare notevolmente, e quindi il nostro Consorzio ha dovuto attivare dei provvedimenti di emergenza, consistenti nel blocco temporaneo dell’irrigazione zona per zona, in modo di cercare di far pervenire l’acqua nelle altre zone, soprattutto in quelle alimentate dalle risorgive che risultavano in particolare sofferenza. Dal 14 giugno sono stati sospesi temporaneamente i turni irrigui delle rogge Contessa, Grimana Vecchia ed Isacchina Inferiore (derivate dal Brenta). Dal 17 giugno, scaduta l’Ordinanza Regionale predetta, si è ottenuto dall’ENEL di poter anticipare lo svaso del lago del Corlo, ordinariamente previsto a partire dal 1 luglio di ogni anno. Tuttavia, nonostante lo svaso di tale bacino idroelettrico, le portate in pianura non erano comunque sufficienti e le risorgive continuavano a fornire portate molto ridotte, quindi si è dovuto proseguire nell’emanazione di provvedimenti emergenziali di sospensione temporanea dei turni irrigui, che hanno riguardato: dal 19 giugno le rogge Rezzonico e Grimana Nuova (derivate dal Brenta), e dal 22 giugno le rogge Bernarda, Michela, Rosà, gli impianti pluvirrigui della destra alta Brenta ed alcuni bocchetti derivati dal canale Unico (tutti derivati dal Brenta). Sull’argomento il Consorzio Brenta ha anche partecipato a una riunione organizzata dagli Uffici Regionali in data 19 giugno, alla presenza degli altri Consorzi di bonifica e di ANBI Veneto; nell’occasione sono state fatte presenti le notevoli difficoltà incontrate e le necessità. La grave situazione ci ha inoltre indotto a convocare il 21 giugno una riunione
con le Province e le Associazioni dei Pescatori per coordinare le azioni emergenziali ai fini dei recuperi ittici, visto che nel frattempo si erano già verificati alcuni casi di morìe di pesce nei canali in presenza di modestissimi livelli idrici.

Nel frattempo la Regione ha emanato una terza ordinanza, prevedendo ancora una riduzione dei prelievi irrigui dei Consorzi ma consentendo al nostro Consorzio di proseguire l’utilizzo anticipato del bacino del Corlo. Le piogge del 25 giugno, pur modeste in pianura, hanno consentito un recupero delle portate fluviali, per cui l’utilizzo del Corlo è stato sospeso. Le successive piogge del 28 giugno, finalmente significative anche in pianura, hanno consentito l’attenuazione dei fenomeni di criticità. Si è così proseguito con grande attenzione a gestire l’irrigazione, con un uso mirato del bacino del Corlo, che il 12 luglio fortunatamente ha ancora l’81 per cento di volume disponibile. Tuttavia l’estate è ancora lunga e occorre mantenere altissima l’attenzione.

Il Consorzio inoltre da anni segnala alle superiori Autorità la necessità di finanziare interventi di trasformazione pluvirrigua e di rimpinguamento delle falde, per l’attuazione dei quali si è già attivato con la predisposizione di appositi progetti. Analogamente, il
Consorzio da tempo caldeggia la realizzazione del serbatoio sul torrente Vanoi, affluente del Cismon e quindi del Brenta; tale opera avrebbe funzione multipla, per la laminazione delle piene e come scorta idrica che proprio in annate come quella attuale sarebbe indispensabile. Nonostante il contesto di notevole difficoltà, grazie al massimo impegno che ormai da mesi, senza interruzione, stiamo ponendo per gestire una situazione di forte e prolungata siccità, percorrendo le strade del nostro comprensorio chiunque può constatare come le campagne siano verdi e rigogliose: ciò testimonia di come l’azione del Consorzio sia stata fondamentale per garantire le colture agrarie. L’area strutturalmente irrigata del nostro comprensorio ammonta a ben 30.000 ettari per oltre 20.000 aziende agricole servite.