L’auspicata ricarica delle falde, attesa nei mesi autunnali, non si è verificata a causa della scarsità delle precipitazioni. Le alte temperature hanno impedito la formazione di depositi nivali significativi. Il Bollettino ANBI Veneto sulla disponibilità della risorsa idrica per il mese di dicembre preannuncia un inizio 2023 difficile dal punto di vista idrologico. In mancanza di precipitazioni significative tra gennaio e febbraio, la stagione irrigua partirà già in grave deficit idrico.
I primi 3 mesi dell’anno idrologico (ottobre-dicembre) si sono conclusi con un deficit di precipitazioni di oltre il 28% rispetto alla media del periodo (236 mm contro i 328 mm della media tra il 1994 e il 2021). A soffrire sono soprattutto le falde che in questo periodo dell’anno dovrebbero rimpinguarsi con le piogge autunnali e che invece sono ai minimi rispetto alle medie del periodo.
Il mese di dicembre ha segnato una piovosità appena superiore rispetto alla media, ma il dato non deve ingannare perché fortemente condizionato da pochi episodi di che si sono concentrati nei primi 15 giorni del mese. Anche i depositi nivali, che avevano beneficiato delle nevicate dell’Immacolata, a fine mese erano già in scioglimento: nel bacino del Piave il 31 dicembre le nevi erano il 20% in meno rispetto al 18 dicembre. In lieve aumento i livelli negli invasi di montagna a causa della fusione del manto nevoso.
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