Un importante progetto editoriale sostenuto dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e realizzato dalla cooperativa sociale “La Città del Sole”: una ricognizione sui mulini tra Padova, Venezia e Treviso che è anche il racconto di un territorio.
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Un patrimonio architettonico diffuso, silenziosa testimonianza di un’antica civiltà che operava a stretto contatto con la natura e che proprio dalla natura traeva cibo ed energia.
Dove ci sono fiumi, canali e torrenti, dove la spinta dell’acqua lo consente, i mulini erano il motore dello sviluppo di attività economiche essenziali per l’uomo: la macinazione del grano, la pilatura del riso, il taglio del legname, la fusione dei metalli, la produzione di tessuti e carta. Sono mulini le segherie, le fucine, le concerie, le cartiere, ma anche forni e frantoi; discendono dai mulini le centrali idroelettriche con le loro turbine e coclee (viti d’Archimede) attivate dall’acqua. Sebbene proprio l’energia elettrica abbia messo in crisi questi antichi centri produttivi, molte di queste strutture, pur dismesse, sono ancora presenti e perfettamente integrate nei territori, come elementi essenziali del paesaggio.
Il Veneto, terra d’acqua, è anche terra di mulini. Circa 100 hanno operato tra le province di Padova, Venezia e Treviso, tra il 1500 e oggi: attualmente, ne sono rimasti 70. Alcuni sono abbandonati, altri ospitano luoghi d’incontro – ristoranti, birrerie e wine bar, sale espositive – altri ancora continuano la loro attività, in genere la macinazione di cereali, consentendo la sopravvivenza di piccole imprese artigianali che contribuiscono a caratterizzare i territori con le loro produzioni di qualità.
Con l’obiettivo di censire questo patrimonio storico, sociale e produttivo, il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, che gestisce il reticolo idraulico minore di un territorio di 100 mila ettari tra le province di Padova, Venezia e Treviso, ha sostenuto la pubblicazione, da parte della cooperativa onlus La Città del Sole, del volume “6 fiumi per 70 mulini”.
Il volume fotografico, scritto dallo storico del territorio Mauro Scroccaro e corredato dagli scatti di Giorgio Bombieri e da una mappa di Filippo Lovato, è una ricognizione su questi edifici, sulle funzioni, sullo stato di conservazione, ma al contempo racconta storia e peculiarità di territori, di un mondo rurale che non si arrende al consumo del suolo, e soprattutto racconta i corsi d’acqua sui quali tali mulini insistono. Sei in particolare; tutti fiumi che nascono dalle risorgive e si versano nella Laguna Veneta: il Marzenego, il Dese, il Muson, il Tergola, lo Zero e il Sile, il più lungo fiume di risorgiva d’Europa, le cui acque si versano in parte in Laguna e in parte, dopo l’intervento idraulico della Serenissima, nell’Adriatico.
“6 fiumi per 70 mulini” è distribuito dalla cooperativa sociale la Città del Sole.
Per info, prezzo, prenotazione del volume contattare [email protected]
Venezia, 24 gennaio 2025