Le alluvioni di Emilia-Romagna e Marche verificatesi tra il 18 e il 19 settembre si aggiungono all’elenco record di eventi estremi verificatisi in Italia dall’inizio del 2024. Il quadro generale è stato presentato da ANBI alla fiera RemTech proprio mentre arrivavano le notizie di nuove esondazioni negli stessi territori distrutti dall’alluvione del 2023.

1.899 eventi estremi da inizio anno sul territorio Italiano. Il dato record, che ben racconta gli effetti del cambiamento climatico nel nostre Paese, è stato presentato da ANBI nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 19 settembre alla fiera RemTech 2024 di Ferrara Expo. Una cifra impressionante, aggiornata al 15 settembre, e pertanto già superata con gli eventi alluvionali che proprio in contemporanea con la conferenza stampa si stavano abbattendo in Emilia-Romagna e Marche.

“C’è bisogno di una grande azione di prevenzione civile: dalla manutenzione e realizzazione di infrastrutture idrauliche ad una maggiore e diffusa cultura dell’acqua; le nostre proposte sono a servizio del Paese. – ha affermato il presidente di ANBI Francesco Vincenzi che ha ricordato come “l’impegno dei Consorzi di bonifica prosegue 24 ore su 24 fino alla fine delle emergenze in corso; in stretta collaborazione con Prefetture, Regioni ed Amministrazioni Locali si sta operando per far defluire l’acqua dai territori.

I numeri restituiscono il quadro di un clima che sempre più assume connotati tropicali: 212 tornado (52 nella prima metà di Settembre, il 71% sulle coste tirreniche), 1.023 nubifragi (157 nella prima metà di Settembre, il 91% sulle regioni del CentroNord), 664 grandinate con chicchi di grandi dimensioni (37 nella prima metà di Settembre, record in Versilia con chicchi di diametro fra cm.7 e cm.9).

Massimo Gargano, direttore generale di ANBI, ha spiega che “l’Italia è il centro mediterraneo della crisi climatica, sulle aree costiere dell’Adriatico convergono probabilmente fenomeni atmosferici incompatibili e scatenanti piogge torrenziali, che esaltano l’inadeguatezza dell’attuale rete idraulica“.

E’ dagli anni ’80 che in Italia manca la pianificazione nazionale di interventi per la prevenzione idrogeologica, privilegiando di intervenire con fondi per le emergenze – ha affermato Vincenzi -. E’ quanto sta accadendo anche in Romagna, dove stiamo operando in sintonia con la Struttura di Missione governativa, guidata dal generale, Figliuolo. Si sta lavorando, ma nessuno, però, ha la bacchetta magica soprattutto di fronte al ripetersi di violenti eventi meteo a distanza  di soli pochi mesi”.

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