“Il bacino di laminazione di Trissino è un’altra opera che stiamo realizzando nell’ambito del piano per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Intervenire in questo campo, dopo decenni di immobilità, è un fatto di civiltà”. Lo ha affermato il presidente della Regione Luca Zaia, effettuando oggi un sopralluogo al cantiere dei lavori per la realizzazione del bacino di monte per la laminazione delle piene del fiume Agno-Guà attraverso l’adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano. I lavori sono stati consegnati il 22 aprile del 2015 e sono arrivati al 40% di avanzamento. Si tratta di una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio veneto, con un investimento di 23 milioni di euro.

Sono intervenuti anche i sindaci di Trissino, Davide Faccio, e di Arzignano, Giorgio Gentilin, il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, e l’assessore regionale alla difesa del suolo Gianpaolo Bottacin. Erano presenti il prefetto di Vicenza, l’assessore regionale Elisa De Berti, il presidente del consiglio regionale ed alcuni consiglieri, parlamentari ed europarlamentari, altri sindaci della zona e i rappresentanti delle aziende che stanno eseguendo i lavori.

L’opera pronta nel 2018

Il bacino viene realizzato su una superficie di 54 ettari ed ha un volume massimo invasabile di circa 2,8 milioni di metri cubi d’acqua, di cui 2,01 milioni di metri cubi nella cassa di derivazione e 0,53 milioni nella cassa in linea. Zaia ha ricordato l’entità dell’alluvione del 2010, in occasione della quale furono registrate 32 rotture arginali, e l’impegno profuso dalla Regione con l’elaborazione di una sorta di “piano Marshall” per la sicurezza idraulica del Veneto da quasi tre miliardi euro. “Tutto quello che si poteva fare lo stiamo facendo – ha detto Zaia – nonostante la burocrazia”.

L’opera che il Consorzio Alta Pianura Veneta sta realizzando potrà arrivare a contenere 2 milioni 800 mila metri cubi d’acqua, salvaguardando i comuni di tre province dall’incubo di possibili inondazioni.