“Qualcuno è venuto nel Delta del Po a estrarre il metano e si è arricchito, mentre a noi ha lasciato le ferite da leccare: il nostro territorio ha pagato e sta ancora pagando le devastanti conseguenze delle massicce estrazioni degli anni ‘50 e ‘60. A causa della subsidenza, infatti, in alcuni punti è sprofondato di oltre 4 metri sotto il livello del mare e, per mantenerlo asciutto e in sicurezza, sono in funzione ogni giorno 40 impianti idrovori, per una spesa di circa 2.200.000 euro all’anno di energia elettrica, soldi che non si sono potuti investire in altri settori, creando di fatto un mancato sviluppo”. Sono, queste, le affermazioni di Giancarlo Mantovani, direttore del Consorzio di bonifica Delta del Po, nell’incontro informativo sul referendum abrogativo del 17 aprile prossimo, organizzato dal circolo Pd di Taglio di Po in collaborazione con quelli del Delta e svoltosi nella sala conferenze del municipio. “Oggi questo territorio è patrimonio Unesco – ha proseguito Mantovani – ma se si continuerà a estrarre metano, saranno distrutte anche le lagune. Quindi, noi ribadiamo la netta contrarietà alle trivelle, che porterebbero ad aggravare ulteriormente una situazione già molto difficile, con il rischio di perdere definitivamente il territorio”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Graziano Azzalin, consigliere regionale Pd, componente del Comitato nazionale per il Sì, che, dopo aver ripercorso l’iter procedurale del referendum, ha detto: “Questa consultazione ha una valenza strategica e serve per decidere sulla sicurezza del nostro territorio. E’ questa la più grande opera pubblica che dobbiamo fare, per cui vi invito a votare per il Sì”. “Il quesito referendario – ha chiosato il parlamentare del Pd Diego Crivellari – assume per noi un valore simbolico e politico elevato: sappiamo cosa è costato lo sfruttamento del nostro territorio e credo che non possiamo rimanere indifferenti al tema che ci tocca da vicino”. “Un tema scottante e che merita tutta la nostra attenzione”, gli ha fatto eco il sindaco Francesco Siviero.